Alla fine ce l’ha fatta. Dopo una giornata interminabile di scrutini l’eurodeputato di centro destra Antonio Tajani è stato eletto ieri sera, martedì 17 gennaio, Presidente del Parlamento Europeo.

Sarà lui a prendere il posto di Martin Schulz alla guida dell’organo legislativo dell’Unione europea. Per l'eurodeputato romano, giornalista, la grande soddisfazione di diventare il secondo presidente italiano dell'organismo europeo, 38 anni dopo il democristiano Emilio Colombo.

È stato un confronto democratico ha sottolineato Tajani nel suo discorso di ringraziamento davanti l’assemblea che lo ha eletto io, come vi ho detto quest’oggi, sarò il presidente di tutti. Io rispetterò tutti i deputati, rispetterò tutti i gruppi. Potrete contare sulla mia totale disponibilità”

Una sfida all’ultimo voto con il socialdemocratico Gianni Pittella, vice presidente del Parlamento europeo, in cui Antonio Tajani è riuscito ad ottenere la maggioranza necessaria grazie ad un’alleanza stretta con i liberali di Guy Verhofstadt. Ma non solo. Per ottenere l’ambita carica il neo - presidente ha dovuto convincere le forze euroscettiche moderate, che in queste elezioni sono state il vero ago della bilancia.

Il Partito Popolare Europeo sembra essere il minimo comun denominatore delle più alte cariche istituzionali europee. La presidenza di centro destra di Tajani si aggiunge a quella di Jean-Claude Juncker alla Commissione Europea e a quella di Donald Tusk al Consiglio europeo.

Una terna che, secondo le critiche di alcuni europarlamentari, comporterebbe un’ eccessiva concentrazione di potere nelle mani di un solo partito.