Mamma di Torino e papà di Acqui Terme, in Asti un anno come liceale, ed lunedì  31 luglio 2017 in Municipio dal neo Sindaco, Maurizio Rasero per ricevere il Sigillo della città.

Non ho parole” commosso George Lombardi, che di parole non si risparmia, ringrazia. E’ in Piemonte per incontrare la Zia e gli amici di gioventù “con loro andavamo con una 600 Fiat a fare testa-coda in piazza del Palio d’inverno con la neve” e si sente nuovamente a casa in quel Monferrato che lo ha accolto con grandi onori.

L'ambientazione collinare, semplice ma orgogliosa fa il pari con il ricordo di quel “Calimero” (casualmente il 31 luglio ne ricorre proprio il santo) che George Lombardi racconta di quell’epoca da studente in Asti. Quel pulcino nero si staglia nei suoi ricordi italiani insieme ai giovani dell’epoca che si dividevano tra quelli per i Beatles e quelli per i Rolling Stones. E poi i racconti della nostra nebbia: “ era così fitta ma così spessa, adesso un po’ meno, che uno di noi scendeva dall’auto e a piedi camminava e la macchina lo seguiva.

Oggi invece Lombardi ci racconta di come l’America si è divisa tra "quelli per Donald Trump e quelli per Hillary Clinton".

E forse quel “brutto anatroccolo” Calimero ha così affascinato George che ha saputo andare contro tutta l’opinione degli intellettuali di sinistra che non sempre sono perchè la verità trionfi, nonostante la buona fede ed onestà intellettuale, tanto che tutti i sondaggi pre-elettorali hanno cannato il responso delle urne.

A riscattarlo è stato il successo inaspettato del voto dei “blu collar” cioè del popolo che raggiunto con i social ha fatto massa critica e ha scelto Trump come Presidente degli Stati Uniti d’America e aprendo di fatto tutta un nuovo modo di fare campagna elettorale e mobile journalism.

Forse alla fine si scoprirà anche in Italia che quel Trump non è così come venne dipinto dalle firme di molti media ? Chi può dirlo !

Intanto George Lombardi, che fino a qualche mese fa non lo conosceva nessuno, in questa calda estate accompagnato dal Presidente Quaglia e Cervati degli "Italiani nel Mondo", non si tira indietro, non si fa rincrescere incontri e colloqui come quello con Ezio Ercole – Vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e colleghi che incuriositi fanno domande e George risponde con il telefonino alla mano per dimostrare immediatamente quanto afferma : “ Ho più di 500 gruppi social che ci seguono. Abbiamo targhettizzato in modo verticale e orizzontale e incrociato i followers andando dai cristiani per Trump ai motociclisti per Trump, dai notai agli operai. Tanti …alcuni milioni.”

A New York, Lombardi occupa un piano della famigerata Trump Tower, tornato ad Asti è andato a cena a Cisterna e poi, dopo una sosta dalla zia, in quel di Trieste per nuovi incontri, nuove parole e tanti followers….forse insospettati ma anche dall’Italia.

(di Efrem Bovo)

Nuovi tour a Torino per gli ospiti di Costa Crociere.

Ogni sabato i passeggeri di Costa Diadema, che faranno scalo a Savona nel corso delle crociere di una settimana nel Mediterraneo, potranno raggiungere Torino e visitare in giornata quattro attrazioni della città a loro scelta: Museo Egizio, Museo Nazionale del Cinema, Reggia di Venaria Reale o J-Museum.

I tour, presentati stamane (nelle foto di Tommaso Chiarella) da Costa Crociere e dalla Città di Torino (presente l'assessore al commercio e turismo Alberto Sacco), proseguiranno nel centro storico con tempo libero per lo shopping o una pausa nei caffè e nei ristoranti torinesi.

L'iniziativa, realizzata attraverso la collaborazione operativa di Turismo Torino e Provincia, inizia sabato prossimo, 10 giugno e durerà per tutto il 2017. L'escursione sotto la Mole è inserita nel Costa Club Magazine (tiratura 200 mila copie in Italia e altre 50 mila nel mondo). La compagnia mette inoltre a disposizione tutti gli altri canali di comunicazione per promuovere la destinazione.

Costa Diadema  è stata inaugurata a fine 2014 ed è la più grande nave da crociera che batte bandiera italiana. Nello scalo di Savona sbarcheranno ogni settimana 4 mila passeggeri per le escursioni a terra e fra queste  verrà proposta Torino.

Sulla nave, ambasciatrice delle eccellenze italiane in termini di stile, intrattenimento, gastronomia e ospitalità, propone nei ristoranti di bordo, menù regionali italiani. Attraverso ad una c, a bordo di Costa Diadema si può gustare il sapore genuino della pizza preparata esclusivamente con lievito madre, disponibile nelle nuove pizzerie  con il marchio "Pummid'oro".

Altra eccellenza italiana piemontese (o meglio cuneese) a bordo, sono gli squisiti gelati italiani di Agrimontana, azienda di Borgo San Dalmazzo (Cuneo), passato nel Gruppo Illy, che si possono gustare non solo nella "Gelateria Amarillo", ma anche nelle diverse zone della nave sino a bordo piscina.

"Siamo orgogliosi di proporre la visita di Torino - conferma Giuseppe Carino, VP Guest Experience and OnBoard Sales di Costa Crciere, nel proporre l'intesa sottoscritta - Questi nuovi tour sono stati pensati per soddisfare interessi diversi in un'unica esperienza  in modo da attrarre il maggior numero di persone e rappresentano un'ottima opportunità di promozione turistica per Torino".

a. fu.

Approfittare del riconoscimento europeo di European Community of Sport 2017, per lanciare ed agganciare lo”sport per tutti”, quindi fenomeno sociale, allo sviluppo turistico.

Così il Monferrato si lancia con Aces Europe Torino, nel progetto-pilota interregionale “A.M.A.”, coinvolgendo tre discipline sportive: Motociclismo, Nuoto e Golf. Dalla montagna, attraverso le colline, per arrivare al mare.

Occasione unica per rammentare “la mission” del territorio monferrino: diventare il traino di un nuovo modo di vivere lo sport, turismo e natura. Appuntamento quindi alla presentazione dell'iniziativa nel Salone d'Onore del Golf Club il Feudo, per scoprire cosa bolle in pentola: una cavalcata motociclistica (simile a quella aleramica...) che porterà i centauri da Aosta al Monferrato per giungere ad Alassio (il 27 e 28 maggio) e chiudere un'esperienza unica dove sport e turismo si abbinano in modo perfetto.

Come si concretizzerà?

La partenza da Aosta con unendo il golf, prima tappa al Feudo di Asti dove ci si potrà avvicinare alla pratica sportiva sullo splendido green ed apprezzare una disciplina che si sta proponendo al grande pubblico a dimostrazione che il golf non è solo “sport per ricchi” ma può essere praticato su larga scala.

"Il progetto chiamato Ama, dall'acronimo delle tre località turistiche - spiega Enrico Cimaschi, coordinatore per il Nord Ovest Italia di Aces Europa - prevede un percorso che parte da Aosta, attraversa le colline patrimonio Unesco del Monferrato, tocca l'Alta val Tanaro con Ormea capofila, che nel 2018 raccoglierà il testimone dal Monferrato e diventare European Community of Sport 2018, e termina nella riviera ligure". 

Le tappe di avvicinamento si snoderanno dopo la “sosta” al Golf Feudo di Asti (nella foto), attraverso: Alba, Ceva, Ormea, per approdare a Savona prima e ad Alassio poi, dove sarà di scena il nuoto con la manifestazione in acque libere “dritti all'isola” che prevede la circumnavigazione della Gallinara.

“Crediamo fermamente in questo progetto interregionale – conferma Silvia Molinario, presidente Aces Torino - per promuovere il turismo attraverso lo sport creando assieme azioni utilizzando, in questo caso, moto, golf e nuoto, per fare sistema nello sviluppo di comunicazione e conoscenza dei territori. Nella prima edizione sono protagonisti Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria e l'obbiettivo principale è il creare nuove dinamiche e sinergie sportive, attraverso la realtà Aces in Italia e Europa”.

Convinto, non potrebbe essere altrimenti, sulla bontà dell'iniziativa, Beppe Basso “Il riconoscimento europeo al Monferrato - afferma l'assessore alla sport di Asti – è solo l'inizio del percorso per creare un sistema turismo e sport praticato per tutti e di tutti. Occorre cambiare la nostra mentalità. Importante l'iniziativa del Feudo di aprire le porte a tutti, un messaggio significativo per sviluppare la pratica golfistica iniziando dai giovani”.

Con un lavoro oscuro, con la tenacia della gente di montagna, l'Alta Valle Tanaro, entrerà nell'èlite , come European Community of Sport 2018.

Un grande traguardo che aiuterà a valorizzare e far conoscere Ormea ed il territorio formato da 9 Comuni su 300 chilometri quadrati occupato da 9 mila 700 residenti a cavallo fra cuneese e imperiese e savonese, una vera e propria “terra di mezzo”.

“Un orgoglio per la nostra comunità - sottolinea Giorgio Ferraris, sindaco di Ormea e presidente dell'Unione Comuni Alta Valle Tanaro – che ci permetterà di rilanciare, una terra “ricca” di ambiente e paesaggio, che ha perso nel tempo l'unica ed importante risorsa economica rappresentata dalla cartiera che rappresentava 400 posti di lavoro poi ridotti alla metà, sino alla chiusura definitiva”.

Crede fermamente nell'iniziativa avendola “sposata” appieno, Pamela Raeli, GM del Golf Feudo ed editore di Italia e Svizzera Italiana della rivista internazionale Food and Travel.

“La mission della nostra rivista - dice – ha come priorità quello di farsi portavoce nel mondo di eccellenze, gusti, territorio, strutture ricettive brand ed aziende made in Italy. Partecipando al progetto A.M.A., rinforzeremo la conoscenza dell'Italia nel mondo per attrarre il turismo sportivo. Il connubio sport, turismo e food è un obbiettivo sul quale abbiamo sempre puntato”.

A questo proposito, da stasera, saranno ospiti al Golf Il Feudo di Asti, 12 Consoli di altrettanti Paesi ai quali sarà illustrato, con educational in tour, il Monferrato e le eccellenze enogastronomiche (dai vini ai piatti), con la presenza ai convivi di alcuni produttori del territorio.

Alberto Fumi

Il Parlamento Europeo si divide il Piemonte sud-orientale, o meglio il territorio dei Paesaggi Vitivinicoli Patrimonio dell'Umanità, 50esimo sito italiano Unesco.

Dopo il riconoscimento dello scorso anno con la Cittadinanza Onoraria all'allora presidente del Parlamento Europeo, Martin Schultz, dal Comune delle Langhe, Monforte d'Alba (Cuneo), oggi festa grande nel Monferrato a Grana (AT), dove lo stesso riconoscimento è toccato all'attuale presidente Europeo, Antonio Tajani, che ha ritirato la Targa che attesta “l'onorificenza” per un avvenimento personale, intimo.

L'italiano Tajani, romano, accompagnato dall'europarlamentare albese Alberto Cirio (principale artefice della visita in terra albese - astigiana), con commozione, ha visitato prima il cimitero del paese astigiano, dove è sepolto il bisnonno Vincenzo Testa, originario di Grana, dove ha vissuto per tantissimi anni  prima di scendere a Frosinone ed ha incontrato sulla piazza principale dove - con il corteo di accompagnatori (il questore Filippo Di Francesco, il vice prefetto Paolo Ponta, il comandante dei Carabinieri di Asti col. Bernardino Vagnoni) lo aspettavano una settantina di sindaci del territorio e l'assessore regionale all'agricoltura astigiano Giorgio Ferrero (foto 2).

Ha esordito nell'accogliere il numero uno europeo, il padrone di casa, sindaco Cristiano Gavazza, ovviamente onorato della presenza di un ospite simile, che lo ha salutato spiegando la sorpresa nell'aver appreso che un “pezzo di cuore” di Tajani è custodito in questo paese e doveroso è stato legare a filo doppio il presidente europeo con la comunità granese.

E' intervenuto in qualità coordinatore dell'incontro Marco Gabusi, presidente della Provincia di Asti, alle prese con la mancanza di fondi per il funzionamento dell'istituzione, ma deciso a ottenere quanto gli spetta.

Alberto Cirio, prendendo la parola, ha sottolineato l'importanza sulla presenza della massima Autorità europea confermando che simili importanti figure (Tajani incontrerà la prossima settimana il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump), possa sostenere la crescita del territorio ormai proiettato oltre confine.

Poi la cerimonia con la consegna della targa da parte del sindaco Gavazza, seguita dall'associazione "Asti Ali e Radici", da tempo impegnata a raccontare storie di astigiani  che portano lo spirito  e le tradizioni piemontesi nel mondo per conferire il riconoscimento di "astigiano nel mondo" attraverso il presidente Guido Sodano, di una pergamena a ricordo della giornata (presente anche Mariangela Cotto accompagnata da Manuela Bocco Ghibaudi - foto 3).

Un tocco finale poi del prodotto-principe per ricordare il territorio: una Magnum di Moscato d'Asti Docg, offerta dal neo-presidente del Consorzio, Romano Dogliotti (foto 1).

Poi tutti a pranzo nella sede della Pro Loco di Grana che ha confermato come la cucina astigiana nulla ha da invidiare alle eccellenze presenti nei piatti del territorio.

Via di corsa allo Juventus Stadium, con i due tifosi d'eccezione: Cirio e Tajani (“l'amore per la Juventus me l'ha trasmessa la nonna”, dichiara il presidente del Parlamento Europeo). Tappa al Salone del Libro. Nuovamente i serata nelle Langhe per un colloquio con la signora Maria Franca Ferrero, moglie di Michele, fondatore del colosso dolciario albese.

Tajani trascorrerà la notte nella meta italiana preferita del suo predecessore alla guida dell’europarlamento, Martin Schulz, come abbiamo ricordato, cittadino onorario di Monforte.   Quando il presidente italiano potrà essere ospitato anche nel Monferrato? Per informazioni chiedere all'europarlamentare Alberto Cirio...

Alberto Fumi.

Virata sulla rotta dell’amministrazione controllata. Inizia, per Alitalia, un nuovo e impegnativo iter per il salvataggio, dopo l’esito negativo del referendum al piano di rilancio proposto dalla compagnia con i Sindacati e il Governo.

Il cda, riunitosi al termine dell’assemblea degli azionisti, ha, infatti, “preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società - spiega una nota Alitalia -, del venir meno del supporto dei soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative”. Pertanto il board ha deciso all’unanimità di “presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla Legge”, puntualizza ancora il comunicato.

Sono stati nominati i tre commissari scelti dal Ministero dello Sviluppo economico. Si tratta di: Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.

Altro step particolarmente atteso è quello che riguarda il prestito ponte da 500 milioni di euro, in attesa di semaforo verde da parte dell’Ue.

Sul piano operativo non dovrebbero esserci, al momento attuale e per i prossimi mesi, problemi. È la stessa Alitalia a ribadire, attraverso una comunicazione ufficiale, che “non vi è stato e non vi sarà alcun impatto dell’attuale situazione sull’operatività e sulla programmazione dei voli operati dalla compagnia”. 

I voli e i servizi si svolgeranno come previsto e senza alcuna modifica, come precisa il vettore, aggiungendo che “i biglietti già acquistati sono pienamente utilizzabili, mentre sul sito web e su tutti i canali di vendita della compagnia sono disponibili e prenotabili tutti i voli futuri”. Inoltre, i frequent flyer Alitalia potranno continuare ad accumulare e spendere le miglia. 

Appuntamenti di tipo formativo ed esperienziale per valorizzare sempre più il Monferrato sotto tutti i punti di vista.

È questo che si propone il progetto “Monferrato 1050” che, a distanza di 1050 anni dal diploma imperiale al Marchese Aleramo del 967, organizza fino alla fine del 2017 tanti mesi di eventi, visualizzabili e in continuo aggiornamento sul portale www.monferrato1050.it.

Stamane la carica di presidente del comitato promotore, itinerante come fu la corte del Monferrato, è passata dallo storico Roberto Maestri all’assessore alla cultura e turismo del Comune di Casale Monferrato Daria Carmi, che la manterrà fino alla metà di giugno.

In occasione del passaggio di consegne è stata organizzata una presentazione del programma e dei temi che verranno maggiormente valorizzati in questi mesi nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale.

«Vogliamo fungere da cassa di risonanza per eventi che già si svolgono sul territorio» ha introdotto Efrem Bovo, membro della commissione tecnica di Monferrato 1050.

«Il Monferrato superi i campanilismi, deve essere valorizzato sempre più» ha continuato Alberto Fumi presidente dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei.

Ha poi proseguito il presidente della Camera di Commercio di Asti – e primo presidente di Monferrato 1050 - Erminio Renato Goria: «Questo territorio ha molta storia, è importante che le aree che lo compongono si dividano questa presidenza per farlo conoscere».

«Il suo ruolo di Capitale del Monferrato, Casale lo sta conservando fornendo tanti servizi ai paesi vicini, come ad esempio per la Polizia del Monferrato, ma la nostra bellezza è ancora uno scrigno inesplorato» ha affermato il sindaco Titti Palazzetti.

Ha proseguito il presidente uscente Roberto Maestri: «Non dobbiamo commettere l’errore di chiuderci nel riconoscimento Unesco, dobbiamo andare oltre!».

In chiusura, le parole di Daria Carmi: «Casale è il Monferrato assieme ai comuni più grandi e ai paesi più piccoli, in queste settimane di eventi affronteremo i temi del nostro castello, porta del Monferrato, dell’Unesco e dei suoi gemellaggi, di European Community of Sport 2017, un riconoscimento importante perché di livello europeo e ovviamente ci sarà Riso e Rose e il suo ruolo di ambasciatore delle nostre peculiarità. Ci impegniamo a dare il nostro contributo a questo progetto di altissimo livello trasmettendo la nostra passione».

 

World Strokeplay Championship 2017 was held at Le Robinie Golf Club, in Lombardy. The event, from 30 March to 2 April, has attended by 120 players representing 14 nations: Austria, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Cuba, Denmark, England, France, Netherlands, Ireland, Italy, Japan, Portugal, San Marino and Spain. 

World Strokeplay Championship 2017 was held at Le Robinie Golf Club, in Lombardy. The event, from 30 March to 2 April, has attended by 120 players representing 14 nations: Austria, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Cuba, Denmark, England, France, Netherlands, Ireland, Italy, Japan, Portugal, San Marino and Spain. 

Among the various delegations, particularly interesting was Cuba that has participated through the Ministry of Sports, even if in absence of a Golf or a Pitch & Putt Federation. The first day it was held a charity tournament dedicated to “April 6 - World International Day of Sport for Development and Peace”. IPPA is a partner of Peace and Sport and Wsc 2017 has been included as the main Italian event on the official calendar. The tournament was attended by 72 players and it was won by the Sammarinese Giulio Caramaschi. To mention the welcome participation of Matilde Padoan, athlete of Special Olympics Italia. 

The second day, 120 athletes for the 18 holes tournament. To excel was the Spanish Marroquin Javier, followed by the Irish Ian Farrelly and Cuban Mendez Diaz Idolio. The first Italian was Panza Leonardo, and among ladies, first was the French player Roux Ghislaine.

On 1st April, the competition was intense due to 2 rounds of 18 holes each. The 3rd round classification determined the final 72 finalists. Luis Montero, from Spain, dominated the partial, followed by the Dutch Kwant Rolf. 

After three days of competition the winner of World Strokeplay Championship 2017 Italy was Kwant Rolf, from Netherlands, followed by three Spanish players. On Senior category the winner was always Kwant Rolf and on Super Senior was italian Fernando Proietti.

The players were rewarded by the three times gold medalist and Ministry of Sport and Youth of Lombardy Region, Antonio Rossi, the Olympic gold medal Valerio Aspromonte and the World fencing Champion Carolina Erba.

 

E’ nato ufficialmente Monferrato 1050, la manifestazione che ricorda ed accompagnerà per nove mesi sul territorio la nascita avvenuta il 23 marzo 967 con l’editto dell’Imperatore Ottone I che assegnava ad Aleramo il Marchesato "con tutte le Corti esistenti dal fiume Tanaro al fiume Orba e al lido del Mare e nel contado d’Acqui, di Savona, d’Asti, di Monferrato, di Torino, di Vercelli, di Parma di Cremona, di Bergamo…”.

Così giovedì sera nell’Abbazia di Sezzadio (Alessandria), luogo dove nacque Aleramo, l’Ordine dei Cavalieri delle Terre di Asti e del Monferrato, con la regia del Presidente Giuseppe Bracciale, ha celebrato il “Solenne Capitolo della Nascita del Monferrato: AD 967” ed ammesso nell’Ordine, due nuovi Cavalieri: Efrem Bovo e il direttore di www.langheroeromonferrato.net, Alberto Fumi.

Una serata iniziata con l'esibizione del gruppo Oltremusica che ha eseguito quattro arie di Beethoven, a seguire la cerimonia di ingresso dei due nuovi Cavalieri con gli interventi di rito, conclusa con la cena di gala nella vicinissima Villa Badia.

I due giornalisti, sono ideatori ed autori insieme ai colleghi dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei (Ujce), dell’idea e del Marchio “Monferrato 1050” che accompagnerà il 2017 (fino all’’11 novembre - Estate di San Martino).

Un’ idea ed un progetto che vuole essere volàno per un migliore posizionamento, storia e tradizioni, in Italia e all’estero.

Il Monferrato esiste appunto da sette secoli di storia poi nascosti in un cassetto, ma ben vivi attraverso siti da scoprire che raccontano laboriosità, eccellenze che ne fanno un mondo da evidenziare: il piatto forte per turisti italiani e stranieri.

L’impegno di mettere insieme due Province e Camere di Commercio (Asti e Alessandria), ovvero la "forza di tanti sforzi uniti" per arrivare più lontano con la comunicazione del territorio su un tessuto comunque collaudato da tante manifestazioni in programma, alle quali si aggiungeranno alcune tappe specifiche contrassegnate da “Monferrato 1050”.

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Trasferta con squadra numerosa dei produttori che fanno parte del "Consorzio del Barbera d'Asti e Vini del Monferrato" per far conoscere meglio sul mercato del vino mondiale i “prodotti della terra monferrina-astigiana” al ProWein in programma a Dusseldorf da domenica prossima 19 al 21 marzo.

La vetrina tedesca, ormai considerata la più importante a livello mondiale, meglio ancora del veronese Vinitaly, vedrà all'interno dei padiglioni, cinquantaquattro aziende associate nel Consorzio su 295 espositori piemontesi.

Questa partecipazione in massa è anche dettata dai numeri che hanno contrassegnato l'edizione 2016 di Dusseldorf: 55 mila visitatori soprattutto addetti di settore; 6 mila 300 espositori arrivati da tuttew le regioni vitivinicole del mondo (5 mila 700 europee, 600 da oltre oceano e 30 dal Medio Oriente).

La presenza al ProWein è strategica alla promozione dei nostri vini, soprattutto la Barbera d'Asti – afferma soddisfatto Filippo Mobrici, presidente del consorzio con i due vice presidenti Stefano Chiarlo e Lorenzo GiordanoNegli anni l'appuntamento in Germania è cresciuto in prestigio diventando il principale scenario mondiale fra le manifestazioni enologiche. Confrontarsi con il resto del mondo significa misurare il nostro vino e cosa siamo in grado di mettere in bottiglia, frutto del territorio che da secoli produce il Monferrato e l'astigiano”.

Nell'incontro avvenuto nella sede del Consorzio, a Costigliole d'Asti, in una sorta di tavola rotonda sulle strategie che i produttori stanno mettendo in campo per allargare i confini del vino, scopriamo alcune curiosità.

Emerge così che la barbera (antico vitigno autoctono) sin dagli anni Sessanta registrava alcuni “visionari” convinti nell'immaginare il grande vino (è stato citato un libricino di Arturo Bersano, titolare dell'omonima casa vinicola in proposito che andrebbe diffuso ndr).

Che Luca Ferraris di Castagnole Monferrato (presidente del Consorzio per il Ruchè) ha prospettato uno spaccato delle aree di consumo del prezioso ”vino del parroco” (area Italia, le tre regioni confinanti con il Piemonte, area mondo: Stati Uniti e Giappone davanti a tutti) e l'intenzione di arrivare nell'anno in corso alla soglia del milione di bottiglie prodotte.

Che arrivano i giovani a gestire le produzioni vinicole (attorno a Mobrici erano presenti diversi quarantenni) e aggiungiamo l'interessante inserimento (decimo anno di attività) della Cascina Montariolo di Alfiano Natta (Asti), di proprietà di famiglia milanese, rappresentata per l'occasione da Patrizia Pirola, che sui 4 ettari vitati in fase espansiva, produce 20 mila bottiglie – anno.

Per non parlare delle forze fresche, giovani come la Fratelli Ponte Vini o la Casa Vinicola Franco Francesco entrambe di San Damiano d'Asti.

Una sensazione: lentamente, ma progressivamente il mondo del vino astigian-monferrino si sta trasformando ed adeguando al mutamento di abitudini e consumi in atto.  Speriamo bene...

a. fu

Musei e luoghi della cultura statali apriranno le porte gratuitamente alle donne nella giornata dell’ l’8 marzo. L’iniziativa, del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, è sostenuta dalla campagna di comunicazione social #8marzoalmuseo, che celebra il mondo femminile con una galleria di immagini di donne la cui fama ha attraversato i secoli anche grazie all’arte e alla cultura. Oltre trenta locandine digitali, selezionate dagli storici dell’arte del principali musei Italiani, animano il profilo Instagram di @Museitaliani.

L’invito del Mibact alle visitatrici è quello di una vera e propria caccia al tesoro digitale nei musei italiani, munite di smartphone o macchina fotografica, alla ricerca di donne in dipinti, sculture, vasi, arazzi e affreschi delle epoche e delle collezioni più diverse. Tutte possono condividere le proprie foto con l’hashtag #8marzoalmuseo.

Gli appuntamenti con l’arte al femminile sono in tutte le regioni. In Piemonte si segnalano quelli di Torino, a Villa della Regina, dal titolo ‘Noi ... Donne di Villa’, con visite guidate, l‘8 marzo, con un percorso tematico sulle donne che fecero la storia della residenza reale. Al Castello di Racconigi, invece, ‘Riflessi di donna tra forma e colore’, mentre a Saluzzo aprirà le porte il Museo della Civiltà Cavalleresca per ‘Donne Piemontesi e corti d’amore’. Storia contemporanea a Novara, con ‘Il pensiero delle "sovversive" - donne schedate dalla Questura tra il 1920 e il 1943’, all’Archivio di Stato.

Due giorni di gare al PalaMorino di Nizza MOnferrato (Asti) per i Nizza Docg Italian Open di wallball, tappa del circuito europeo.

In singolo protagonista vincente l’irlandese Paudi Quish che in una finale tiratissima supera il favorito spagnolo Sacha Kruithof Perelló. L’unico azzurro in gara Simone Corsi si qualifica per il tabellone finale, eliminato dal belga Van Nuffelen ai play off.

Al femminile sugli scudi la spagnola Mar Gimenez, impressionante per la sua velocità di gioco: elimina la numero uno del ranking europeo Miranda Scheffer in semifinale e poi bissa in finale con l’altra olandese Harmke Siegersma.

Nel torneo Challenger derby belga in finale con la vittoria di Loïc Clement su Simèon Van Stalle, out in semifinale Federico Corsi, dopo aver eliminato il favorito olandese Jelmer Siegersma.

Al femminile le azzurre Alessandra Puleo e Milena Stevanovic raggiungono le semifinali dove vengono sconfitte dall’olandese Hendrieke Van der Schoot (vincitrice del torneo) e dalla belga Apolline Potiez.

Nel doppio a segno i belgi Bastien Van Nuffelen e Gil Thirion sui fratelli olandesi Van der Schoot. Mancano di un soffio la finale Simone Corsi con l’irlandese Quish che con qualche errore di troppo hanno ceduto alla coppia belga in semifinale.

Al femminile riscatto olandese con l’affermazione di Miranda Scheffer e Harmke Siegersma sulle spagnole Victoria Diez e Mar Gimenez.

Nel torneo Challenger vittoria azzurra con Giulia Tedesco e Alessandra Puleo e argento con Luca Ardissone e Marco Simone.

Genova e il Monferrato erano molto vicine per Lele Luzzati, geniale scenografo, costumista, illustratore, ma soprattutto sognatore che a Genova ha vissuto e lavorato tutta la vita, ma che non disdegnava, anche in tarda età, un viaggio in vicolo Salomone Olper per trovare gli amici della Comunità Ebraica di Casale Monferrato.

Un affetto ricambiato: per il Festival Oyoyoy, Luzzati creò la scultura che veniva assegnata in premio agli ospiti più eminenti della rassegna, è suo il logo del rabbino sulla cantoria della sinagoga che caratterizza i manifesti e la comunicazione della Comunità, realizzò il tendaggio che ha chiuso per lungo tempo l’Aaron, una lampada per il Museo del Lumi e molti altre opere portano il suo inconfondibile stile, capace di unire il disegno a tessuti e decorazioni.

Luzzati è mancato 10 anni fà (26 gennaio 2007) e per questa ricorrenza, oggi, domenica 5 marzo la Comunità di Casale inaugura una mostra dedicata all’artista e a quelle opere in cui sono visibili le sue radici ebraiche (di famiglia ebrea Luzzati nel 1940 per sfuggire alle leggi razziali fuggì a Losanna).

La mostra dal titolo “Segni e disegni della spiritualità ebraica di Lele Luzzati” sarà inaugurata alle 16, in Sala Carmi.  Presente, per parlare del maestro, anche Sergio Noberini, direttore del Museo Luzzati di Genova, curatore di tutte le pubblicazioni monografiche scientifiche in Italia e all’estero del Maestro e responsabile del progetto Archivio Generale Opere del Maestro Luzzati, che si occupa di ascrivere tutta la produzione artistica in schede scientifiche ragionate.

La Mostra sarà aperta fino al 2 aprile e visitabile al pubblico ogni domenica (10-12/15-17) o su prenotazione), ma è solo il primo appuntamento di una serie di celebrazioni dedicate a Luzzati che coinvolgeranno, oltre la comunità anche i Comuni di Conzano e Moncalvo, sotto il titolo di “Giorno per giorno, mese per mese anno per anno.”

Sabato prossimo, 11 marzo a Villa Vidua di Conzano si inaugura infatti la mostra “Emanuele Luzzati Illustrazioni e ceramiche”.  

Mentre domenica 12 marzo alle 17,30, nuovo appuntamento in Sinagoga per la festività di Purim con Michela Bertolotti che leggerà la storia della Regina Ester, illustrata da Lele Luzzati (non mancheranno i dolci tipici di questo carnevale ebraico).

Domenica 26 marzo, alle 16 in Sala Carmi, si svolgerà una “conferenza illustrata” dal titolo “Emanuele Luzzati – parliamone” con Sergio Noberini.

Completato il calendario degli incontri dei Nizza Docg Italian Open di wallball, tappa del circuito europeo che prende il via stamane e si completerà entro domani, domenica 5 marzo.

Un'occasione dunque per vedere al PalaMorino di Nizza Monferrato (Asti) i migliori specialisti della disciplina: tra i 63 gli atleti in campo (35 stranieri provenienti da Belgio, Francia, Irlanda, Olanda, Spagna e StatiUniti) e 28 italiani in rappresentanza di: Liguria, Sicilia, Toscana e Veneto. In campo anche atleti ai vertici del ranking europeo: l’olandese Miranda Scheffer e lo spagnolo Sacha Kruithof Perelló.

La squadra che Nizza Monferrato, guidata da Sergio Corsini, schiera questi atleti: Federico Corsi, Simone Corsi, Marko Stevanovic, Milena Stevanovic e Marco Pastorino.

Gli Italian Open di wall ball, sono ospitati a Nizza Monferrato per la settima volta ed il centro omnferrino ne diventa la sede italiana dei Giochi, organizzati dal Club Italia della Federazione di Pallapugno, sono patrocinati dal Comune e la sponsorizzazione dell'Associazione Produttori del Nizza.

Con iI circuito nicese si inaugura il circuito ProTour che riunisce cinque tornei open più prestigiosi d'Europa che farà successivamente tappa a Londra, in agosto, a Valencia, in ottobre, a Huissignes (Belgio) e a Franeker (Olanda) in novembre con oltre 400 atleti coinvolti.

Si partiti stamane alle 9 con le prime sfide del singolo sul tre campi allestiti all’interno del Palazzetto nicese, mentre nel tardo pomeriggio in programma le semifinali del torneo assoluto.

Domani dalle 9 le prime prove del doppio, alle 11 la finale rosa del singolo e alle 12,30 quella maschile. Alle 17.30 la finale del doppio femminile, alle 18 quella del doppio maschile.

 

Un patto non solo turistico ma anche produttivo tra le Città di Fossano e di Lezha (Alessio, Albania) che accellerano in tal modo il cammino di Gemellaggio oramai solidamente intrapreso grazie al ruolo logistico svolto da varie istituzioni economico-finanziarie di territorio, CrFossano in primis e varie associazioni di categoria.

Accolta dal sindaco Davide Sordella e dall'assessore Simonetta Bogliotti, la delegazione di Lezha - composta dal sindaco Enver Hafizi, dall'assessore Petrit Marku e dalla consulente turistica Silvana Ndoj - ha esposto i principali punti di affinità e anche di convergenza tra Fossano e Lezha, in termini di complementarietà turistica e di investimento industriale.

"Stiamo aiutando con la leva fiscale e amministrativa di competenza locale - ha spiegato Sordella - le attività produttive e manifatturiere, vero motore economico del territorio e traino per tutti gli altri settori. Lo sviluppo e l'ampliamento produttivo locale è utile anche a rafforzare le aziende interessate nella ricerca di nuovi mercati di sbocco commerciale e distributivo. L'Albania, porta dei Balcani, è un interlocutore strategico in ciò".

Il vicesindaco Hafizi, a nome della delegazione è della città amministrativa, ha consegnato a Sordella (nella foto) una onorificenza simbolica di Lezha, ricevendo dal primo cittadino fossanese la riproduzione di un dipinto che ritrae una molteplicità di mani intente a sorreggere il nucleo urbano antico.

Della delegazione facevano parte anche il giornalista Alessandro Zorgniotti, il collega Gian Franco Basso e la Soprano albanese Alisa Katroshi, che a inizio autunno si esibirà in concerto a Fossano, presso la chiesa dei Battuti Bianchi, sotto l'egida della Crf.

"Nelle relazioni internazionali - è stata la battuta conclusiva di Sordella - il nostro ambasciatore è il presidente Beppe Ghisolfi, che ringraziamo per questo lavoro svolto a beneficio di una comunità più vasta".

 

Da giovedì 2 a martedì 7 marzo il Parlamento Europeo Giovani approda a Cuneo per la sua 40a Selezione Nazionale.

Per l’occasione, Confindustria Cuneo e il Gruppo Giovani Imprenditori affiancheranno e sosterranno gli organizzatori della sessione cuneese del PEG, ospitando e mettendo a disposizione la struttura e i servizi dell’Unione Industriale della Provincia nella giornata di domenica 5 marzo.

Il PEG, associazione attiva in Italia da più di vent’anni, collabora con il Ministero dell’Istruzione, con altri partner privati e sponsor di diversa natura, il cui supporto è fondamentale per garantire la buona riuscita di ogni evento.

Il sostegno di Confindustria Cuneo all’evento del Parlamento Europeo Giovani nasce dalla condivisione del loro principale obiettivo, promuovere un modello di cittadinanza attiva, partecipata e consapevole nonché lo sviluppo di una più vasta dimensione europea tra i giovani. In particolare, le due Selezioni Nazionali organizzate annualmente sono volte ad incentivare la riflessione su problemi di attualità secondo diverse aree di interesse e influenza, nonché ad incoraggiare i giovani ad interessarsi al processo democratico.

Alla Selezione Nazionale di Cuneo prenderanno parte delegazioni provenienti da licei di tutta Italia. I ragazzi saranno suddivisi in commissioni a seconda della tematica trattata, su modello delle commissioni istituite dal Parlamento Europeo. I delegati si riuniranno quindi al Parco della Resistenza, per partecipare ad attività e giochi volti alla formazione del gruppo.

Successivamente, durante due giorni di lavori di comitato all’interno della sede di Cuneo dell’Università di Torino, guidati da tutors internazionali, gli studenti dovranno impegnarsi nella stesura di una vera e propria risoluzione in lingua inglese.

Le questioni affrontate spazieranno dall’euroscetticismo alla violenza sulle donne, passando per l’immigrazione e molto altro ancora. Tutte le proposte di legge verranno dibattute e votate durante l’Assemblea Generale presso la Sala Falco della Provincia, momento aperto al pubblico e conclusione dell’evento.

L’operato dei delegati, infine, sarà valutato, secondo diversi criteri, da una Giuria di esperti che individueranno due delegazioni vincitrici: la prima classificata avrà la possibilità di partecipare ad una delle due Sessioni Internazionali organizzate dallo European Youth Parliament, la seconda rappresenterà l’Italia ad uno dei Forum Internazionali organizzati ogni anno dai vari Comitati Nazionali degli altri Paesi.

Siamo molto contenti  della posizione costruttiva e dialogante assunta dall' Italia nei confronti dei nostri Paesi d'origine: con la Tunisia, in particolare, in occasione della visita  a Roma, dell'8-9 febbraio, del presidente  Beji Caid Essebsi (la prima ufficiale d' un Capo di Stato tunisino dalla rivoluzione del 2011), è stata ribadita l'importanza del dialogo, ai fini della conoscenza reciproca, e del comune impegno dei due Paesi nel combattere l'immigrazione irregolare, col suo grave carico di violenze nei confronti di bambini e donne".

"E' il commento del Prof. Foad Aodi, fisiatra, presidente di Co-mai( Comunità del Mondo Arabo in Italia), AMSI(Associazione Medici d' origine Straniera in Italia) e movimento internazionale "Uniti per Unire". Realtà ora tutte unite, insieme a numerosi altre,  nella CILI-Italia, Confederazione Internazionale Laica Inter religiosa. 

Nell'agenda dei colloqui tra il presidente tunisino e il premier Gentiloni, sono stati affrontati temi cruciali come  la lotta  congiunta all'immigrazione irregolare, la cooperazione culturale e accademica (con un programma di borse di studio e scambi), l'energia da fonti rinnovabili, la cooperazione allo sviluppo; oltre alla  firma di sei accordi di cooperazione in vari settori(turismo, sanità, cooperazione allo sviluppo, energia, cultura, ricerca ed istruzione).

"Il nostro appoggio - prosegue Aodi - a quest'intesa italo-tunisina s'era già manifestato sin dall'inizio del nostro impegno a favore dei ponti coi nostri Paesi di origine: e testimoniato  dalla nostra partecipazione al congresso in Tunisia (circa due anni fa) coi ministri per l'Immigrazione dei Paesi del Maghreb, organizzato dalla Lega Araba, sezione Tunisia, contro l' immigrazione irregolare. Nonche' l'autunno scorso, per la visita d'una delegazione di medici tunisini al Centro culturale tunisino di Via Cupa a Roma, e alla sede della ASl rm 4 di Civitavecchia; ora è fondamentale che la collaborazione fra Italia  e Paesi del Maghreb prosegui, a salvaguardia della sovranità d'ogni Paese, ma anche della lotta a tutti i Muri, quelli già esistenti e quelli preannunciati, in questi giorni, da Donald Trump. Ribadiamo, inoltre, la nostra disponibilità a proseguire la collaborazione col Governo italiano e le altre istituzioni, nelle politiche di integrazione degli immigrati e del dialogo inter religioso, pilastri fondamentali per combattere le strumentalizzazioni sulla pelle degli immigrati e la guerra alle religioni: promuovendo iniziative coraggiose sul piano internazionale, come #Cristianinmoschea, che, organizzata dalle nostre associazioni, in  tutta Italia,  l'11 e 12 settembre  scorso, ha ribadito la maturità, la consapevolezza e la disponibilità al dialogo tra le stesse comunità e associazioni d' origine straniera , le istituzioni italiane, il mondo cattolico e ,il mondo musulano, il mondo arabo ed quello laico".

Contributo, questo, i cui effetti sono stati importanti, probabilmente, anche per la firma, pochi giorni fa, del "Patto nazionale per un Islam italiano" tra ministero dell' Interno e associazioni islamiche in Italia, atteso da anni: patto comprendente vari punti (albo nazionale degli imam, sermone del venerdì da tenersi in italiano, no alle moschee e agli imam "fai da te") che da tempo eran stati sollevati e presentati, proprio da Co-mai e Uniti per Unire, al Sottosegretario del Ministero degli interni, Domenico Manzone, in un incontro congiunto presso il Viminale.

"Per tutto questo lavoro,  ringraziamo anche Khalil Altoubat, consigliere diplomatico di Co-mai e Uniti per Unire, impegnatosi a presentare le nostre proposte in qualita' di membro del Consiglio per le relazioni con l'Islam del Viminale - prosegue Aodi e ringraziamo tutte le comunità e associazioni di musulmani in questo Paese che stanno attuando una grande svolta a favore dell'unità' del mondo musulmano  in Italia, indipendentemente dai vari Paesi d' origine o ideologie politiche andando oltre le divisioni: insieme anche a convertiti  e laici, per l' interesse dell' Italia e l'integrazione degli stessi musulmani qui e in Europa". 

"L'unico modo per combattere seriamente l'immigrazione irregolare alla fonte- aggiunge appunto Khalil Altoubat - è concludere accordi coi Paesi del Mediterraneo (Libia, Tunisia, Marocco, ecc...): proprio la linea che sta portando avanti il ministro dell' Interno, Marco Minniti, con la quale concordiamo pienamente".   

Il Consiglio di Presidenza di Confindustria Radio Televisioni (CRTV) riunito a Roma, ha completato la definizione degli assetti interni per il triennio e messo a punto il programma essenziale di lavoro per l’anno in corso.

Ad affiancare il Presidente, Franco Siddi (Rai), rieletto alla carica alla fine del 2016 saranno i Vice Presidenti Stefano Selli, Direttore Relazioni Istituzionali Italia Mediaset e Maurizio Giunco, Presidente Federazione Radio Televisioni, che già avevano ricoperto l’incarico nel precedente triennio, Alessandro Araimo, SVP-COO Discovery Southern Europe e Marco Ghigliani, Amministratore delegato La 7, nominati per la prima volta.

Ratificata anche la nomina del Direttore Generale, Rosario Alfredo Donato, che avrà anche il compito di rappresentare l’Associazione nell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap).

Del Consiglio di Presidenza fanno parte anche Andrea Castellari (Viacom), Francesco Dini (Elemedia), Fabrizio Ferragni (Rai), Piero Manera (Frt), Gina Nieri (Mediaset), Paolo Penati (Qvc), Paolo Ruffini (Tv 2000) e Lorenzo Suraci (Rtl). Paolo Ballerani (Amministratore Persidera) sarà invece Special Advisor del Presidente.

Il Consiglio di Presidenza, nell’occasione, ha anche discusso ed approvato le linee guida di lavoro e il bilancio preventivo per l’anno in corso. Oltre all’attività tipica di rappresentanza, promozione e tutela, in sede istituzionale e sociale, del settore radiotelevisivo, del suo sviluppo nel tempo delle grandi trasformazioni digitali, industriali e professionali, un’attività specifica sarà rivolta alla lotta contro la pirateria dei contenuti radiotelevisivi. I contenuti sono il punto di forza, di qualificazione e di valore e non possono essere sottratti illecitamente.

Nel breve termine saranno monitorati attentamente, e con contributi di proposte, i processi dei decreti attuativi della legge sul cinema e della legge sull’editoria, nonché i provvedimenti per il diritto d’autore, la direttiva per i servizi media audiovisivi (Smav), i regolamenti per le tv locali, le misure fiscali per la concorrenza dell’economia digitale, il confronto parlamentare sulla diffamazione attraverso i media.

Molto intensa sarà l’attività studi e ricerche con costanti aggiornamenti sullo stato di salute del settore.

Il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, i dirigenti del dicastero e quelli dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) hanno presentato, a Roma, il Rapporto Qualivita 2016 sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop, Igp e Stg.

Le Dop sono le Denominazione di Origine Protetta, in cui, per la legislazione europea, che ha unificato i marchi rilasciati dai vari Paesi membri, rientrano anche le Docg e le Doc italiane del vino. Le Igp rappresentano le Indicazioni Geografiche Protette, di cui fanno parte, per le stesse motivazioni precedenti, le Indicazioni Geografiche Tipiche italiane riguardanti il vino. Le Sgt costituiscono le Specialità Tradizionali Garantite.

Il Rapporto ha messo in evidenza che l’Italia è la nazione leader (la prima) a livello mondiale, con un paniere di 814 certificazioni di qualità legate agli alimenti e ai vini (571 Dop, 241 Igp e 2 Stg). Tradotto in termini economici significa una corrispondenza di 13,75 miliardi di euro, con una crescita del 2,6% rispetto al 2015 e un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare nazionale.

Dati-chiave anche dal punto di vista dell’export con 7,8 miliardi di euro venduti sui mercati esteri, pari al 21% delle esportazioni complessive dell’agroalimentare e un trend positivo del più 9,6%.

Il settore alimenti (166 Dop, 123 Igp e 2 Stg) è costituito da 80 mila 10 operatori che hanno generato 6,35 miliardi di valore, con un aumento al consumo dell’1,7% e nella grande distribuzione del 5%. Invece, il comparto vino (405 Dop e 118 Igp) ha raggiunto 2,84 miliardi di bottiglie messe in commercio per un importo di 7,4 miliardi di euro e un più 5,8%. Il sistema italiano delle denominazioni e delle indicazioni garantisce la qualità e la sicurezza attraverso la rete dei 247 Consorzi di tutela (137 per i cibi e 110 per il vino) riconosciuti dal Ministero e oltre 162.000 controlli effettuati dagli organismi preposti.

In questo contesto, la provincia di Cuneo, tradizionalmente caratterizzata da una forte vocazione agroalimentare,  riveste un ruolo di straordinaria importanza. La “Granda”, infatti, nel totale delle certificazioni di qualità, con 35 Dop e Igp, per impatto economico (364 milioni di euro) si colloca all’ottavo posto tra le province italiane, dietro a Parma, Modena, Reggio Emilia, Treviso, Verona, Brescia e Bolzano.

In Piemonte, Asti è al ventesimo posto.  Il reparto alimenti vede Cuneo in undicesima posizione, con 17 Dop e Igp e un valore di 182,5 milioni di euro. A livello di cibo, in Piemonte non ci sono altre province nei primi venti posti. Per quanto riguarda il settore vini la “Granda” si classifica quarta (18 Dop e Igp e un controvalore di 181,5 milioni di euro), preceduta da Treviso, Verona e Siena. In Piemonte, sono tra le prime venti province anche Asti (5º posto) e Alessandria (12º posto), quindi il Monferrato, di conseguenza il territorio riconosciuto patrimonio dell'Umanità Unesco.

Entrando nel dettaglio delle produzioni, tra i formaggi Cuneo è nona (7 Dop e Igp e 162,7 milioni di euro), con Novara in 17ª posizione. Nelle carni non sono presenti province piemontesi nei primi venti posti. Tra i prodotti ortofrutticoli Cuneo vanta un rilevante terzo gradino del podio (4 Dop e Igp, 18,4 milioni di euro), alle spalle di Bolzano e Trento. In Piemonte, Asti e Torino occupano l’11º e il 14º posto.

Il Rapporto - dichiara il viceministro Olivero - rappresenta un riferimento, uno strumento di conoscenza indispensabile di analisi e di monitoraggio delle produzioni agroalimentari e vitivinicole certificate. Per il nostro Paese ne emerge un quadro estremamente positivo: questo è un vanto, ma anche una sfida in quanto il nostro compito, alla luce delle dinamiche internazionali, è guardare con lungimiranza allo scenario futuro e accompagnare il sistema dei consorzi, dei produttori e delle aziende di trasformazione a raggiungere ulteriori obiettivi di crescita, consolidamento e innovazione”.

In quale modo?Continuando a lavorare su prodotto e territorio: un binomio vincente dell’Italia, capace di dare valore alla nostra qualità. Poi, tutelare le nostri indicazioni geografiche che non vuol dire protezionismo, ma garanzia delle stesse eccellenze. Infatti, 247 Consorzi di tutela e un sistema di controlli unico al mondo rendono i nostri prodotti i più sicuri che esistano. La produzione certificata deve essere percepita in modo ancora più evidente come portatrice di elementi valoriali: dall’espressione del territorio al rispetto dell’ambiente, alla sicurezza alimentare”.
La provincia di Cuneo occupa l’ottavo posto tra le province italiane per le produzioni Dop e Igp: un’ottima posizione. Quale futuro si prospetta per la “Granda” nel settore anche sotto il punto di vista dell’ottenimento di nuove certificazioni di qualità?
 “Il Cuneese si conferma territorio di eccellenza e la scelta compiuta di sviluppare le indicazioni geografiche sta dando i risultati sperati. Mi complimento con le imprese, i consorzi e gli enti preposti al controllo ed alla certificazione: è un sistema vincente. Ciò nonostante sono sicuro che potremo fare ancora meglio e nei prossimi mesi dovremo lavorare per far crescere alcune produzioni tutelate, soprattutto in settori come quello caseario e quello delle carni fresche, nel quale da qualche settimana possiamo vantare una nuova Igp: quella del “Vitellone piemontese della coscia”. Vini, ortofrutta, formaggi, carni e salumi: nulla ci manca per essere campioni della qualità italiana. Tutto questo non dà solo lustro al territorio, ma reddito alle imprese e consente una giusta remunerazione ai produttori, cosa che spesso non avviene per i prodotti non certificati”.

Lunedì 20 febbraio, alle 17, nella Cantina di Nizza Monferrato (Asti), verrà presentata la 7° edizione dei “DOCG NIZZA” ITALIAN OPEN, organizzata dal Club Italia della Federazione Italiana Pallapugno, che il 4 e 5 marzo prossimi riporterà a Nizza Monferrato il grande Wallball, disciplina sferistica erede dell’Expulsim Ludere praticato nell’Antica Roma ed oggi diffusa in oltre 35 Nazioni del mondo, ospitato al Palamorino.

L’evento, che gode del patrocinio della Città di Nizza Monferrato e vede il coinvolgimento, nella veste di title sponsor, dell’Associazione Produttori del Nizza, inaugura la stagione del Pro Tour, il circuito che riunisce i cinque tornei Open più prestigiosi d’Europa, che farà successivamente tappa a Londra in Agosto, a Valencia in Ottobre, a Huissignes (Belgio) e a Franeker (Olanda) in Novembre, con oltre 400 atleti coinvolti.

Ai “DOCG NIZZA” ITALIAN OPEN saranno 65 gli atleti a scendere in campo: 35 stranieri provenienti da Belgio, Francia, Irlanda, Olanda, Spagna e Stati Uniti; e 28 italiani provenienti da Liguria, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto; che si affronteranno nei tornei di singolo e doppio, maschile e femminile, nelle categorie Open (A), Challenger (B) e Over 40. Giocatori e giocatrici che, oltre a viaggiare per praticare lo sport preferito, hanno dimostrato di essere molto interessati all’offerta enogastronomica e alla produzione artigianale dei territori dove si svolgono i tornei.

E proprio l’interazione del Wallball con due settori molto importanti come il turismo e l’enogastronomia hanno spinto l’Associazione Produttori del Nizza a diventare title sponsor dell’edizione 2017 degli Open Italiani, che, grazie alla trasmissione in diretta streaming su TeleNizza, si trasformeranno in una straordinaria ed efficace vetrina pubblicitaria per il territorio e per le sue eccellenze enogastronomiche.

Fieragricola, rassegna di Veronafiere dedicata al settore primario, ha firmato un accordo pluriennale per la gestione in esclusiva dell’Area Italia del Siam, il Salone internazionale dell’Agricoltura del Marocco. La manifestazione si terrà a Meknès dal 18 al 23 aprile prossimi.

"L’intesa raggiunta commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiereci consente di rafforzare in Nord Africa il nostro presidio nell’agroalimentare, un comparto protagonista storicamente di un notevole interscambio tra i paesi del Mediterraneo.  Siamo inoltre molto soddisfatti di essere il primo organizzatore fieristico italiano a sottoscrivere una collaborazione strategica con il Siam".

Il dialogo fra enti fieristici ha avuto inizio un anno fa e si è intensificato dopo la visita di una delegazione guidata dal commissario generale del Siam, Jaouad Chami, alla 112ª edizione di Fieragricola, nel febbraio 2016.

La partnership è un riconoscimento molto importante per Veronafiere e per Fieragricola, anche perché – in seguito agli incontri avuti a Roma nella sede della FAO e al ministero dell’Agricoltura del Marocco – l’Italia è stata nominata Paese d’onore del Siam.

Uno dei punti chiave del protocollo d’intesa riguarda una serie di visite di tutte le delegazioni dei Paesi africani che saranno presenti alla 12ª edizione del Salone internazionale dell’Agricoltura del Marocco.

I numeri del Siam -  Nel 2016 il Siam ha assicurato una superficie espositiva di 172.000 metri quadrati, dei quali 80.000 coperti. I 1.220 espositori presenti, provenienti da 63 Paesi, hanno richiamato oltre un milione di visitatori e 21 delegazioni internazionali.

Manifestazione trasversale sull’agricoltura, come la Fieragricola di Verona, il Siam ha coinvolto 330 cooperative di prodotto e ha registrato una presenza durante la manifestazione di 2.734 capi zootecnici; 32 sono state le conferenze organizzate e 37 i trofei assegnati. Vasta l’eco della stampa, con 447 giornalisti accreditati presenti.

La presentazione a Verona. "Stamane mercoledì, 8 febbraio, in occasione della quinta edizione del Best Seller Award di Fieragricolaannuncia Luciano Rizzi, Area manager Agriexpo & Technology di Veronafierealla luce delle richieste di approfondimento sulla partecipazione a Siam, illustreremo tutti i dettagli utili alle aziende". È comunque già attiva la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per quanti desiderassero inviare una pre-adesione.

Il "Plan Maroc Vert". Attraverso il Piano Verde per l’agricoltura, in vigore fino al 2020, il Marocco punta a sostenere una delle voci più rappresentative della propria economia. Il settore primario occupa infatti circa 4 milioni di persone, pari al 45% dei lavoratori totali e contribuisce al 19% del Pil nazionale, con un’incidenza del 15% di agricoltura e allevamento e del 4% dell’alimentare.

Il progetto mira a incrementare il valore della produzione agricola da 6,5 a 9 miliardi di euro e dell’export (da 800 milioni a 4,5 miliardi di euro), con risorse annue disponibili per oltre 1 miliardo di euro.

Tra le numerose opportunità a sostegno degli investimenti privati in agricoltura il «Plan Maroc Vert» sovvenziona dall’80 al 100% l’acquisto di sistemi di irrigazione; dal 30 al 70% l’acquisto di macchinari ed attrezzature agricole; da 350 a 445 euro a capo per i bovini e da 64 a 75 euro a capo per gli ovini. Aiuti sono assicurati anche per le fasi di trasformazione delle materie prime agricole.

La volontà del re Mohammed VI è inequivocabile sul versante dell’innovazione in agricoltura, tanto che all’inizio dell’anno ha incentivato concretamente la diffusione di nuove tecnologie in tema di irrigazione, elemento chiave per la crescita del settore.

Esordio d'èlite per il logo Monferrato 1050, l'inizitiva del 2017 che ricorda l'anniversario della nascita del territorio che l'Imperatore Ottone I assegnò ad Aleramo il 23 marzo 967 e attorno alla quale si snoderanno otto mesi di attività per far emergere le caratteristiche di un'area che ha raccontato sette secoli di storia fatta di contatti con le Corti europee abbinate ad una vita fra le grandi potenze dell'epoca.

Il primo suggello di un percorso che farà del Monferrato l'Expo 2017 a cielo aperto con le tante strutture storiche (da Castelli a Abbazie, cantine, infernot) ospitali e che trasudano storie di vino e di duro lavoro con eccellenze ad oggi proiettate verso il futuro.

Metti insieme la passionaccia per i motori e l'occasione della 35esima edizione di Automotoretrò ospitata sino a domani sera (5 febbraio) nei padiglioni Lingotto Fiere a Torino, aggiungi uno stand, fra i tanti, mitico per cosa ha rappresentato per il mondo dei motori e dei rally, con la presenza di tutti i modelli Lancia Martini Rally che hanno conquistato dieci titoli mondiali fra il 1987 e il 1992 e avrai una miscela esplosiva con l'assalto del pubblico garantito.

E qui si apre la grande idea che a fine 2014, ha messo insieme quattro “visionari” (ma non troppo) che hanno pensato di far rivivere al territorio astigiano i fasti di tempi andati quando le strade della provincia erano teatro di motori rombanti sempre spinti al limite per vincere le gare su strada.

Nasce così "RallyEra" con Cristiano Massaia, sindaco di Aramengo (Asti) a stimolare altri “ammalati di rallysmo” che attendevano solo la scintilla per tornare vivere dall'interno emozioni che passione e lavoro aveva fatto dimenticare.

Così Mario Ghiotti rallysta di lungo corso, Luca Gastaldi, giornalista e Roberto Vittone, tecnico per trentanni sulle strade del mondo al seguito delle “regine” incontrastate, accettano l'idea di rinverdire le auto del “mito” che il sindaco vagheggiava già da tempo.

Detto e fatto, ma non è stato così semplice: nel 2015 nasce RallyEra, appuntamento ad Asti a fine aprile con esposizione dei 15 bolidi che hanno rappresentato un'epoca di Lancia Martini sotto la guida di Florio il d.t. dei piloti. Affiancate 50 auto delle altre case automobilistiche che hanno contrastato il dominio “torinese”. Serata di gala al Teatro Alfieri di Asti e domenica di rally delle auto d'epoca facendole “sfilare” sulle strade della provincia . Grande successo e applausi per tutti.

E quest'anno la storia si ripete. Esposizione a Automotoretrò con l'aggiunta a sostegno di “Monferrato 1050” e naturalmente allargamento del percorso che si dipanerà nei diversi centri del Monferrato casalese – alessandrino.

Con la presenza dei rappresentanti dell'Unione Giornalisti e Comunicatore Europei ideatori della grande manifestazione per allargare i confini  e le storie del Monferrato, il saluto di Massaia, gli interventi di Andrea Cerrato, assessore al turismo di Asti, Filippo Mobrici, presidente del Consorzio del Barbera, Giorgio Ferrero assessore regionale all'agricoltura si è svolto vernissage.

Le novità 2017? Tante. Ma prevede l'esposizione di uno dei motori vincenti elaborati dall'ingegner Limone, che verrano illustrati ai ragazzi dell'Istituto Castigliano di Asti. Tra le curiosità: del team Lancia Martini fecero parte tre tecnici diplomatisi negli anni Settanta proprio all'istituto tecnico astigiano: Walter Mortara e Sergio Pogliano di Ponzano e Lino Donna di Moncalvo.

La storia si ripeterà con i giovani studenti?

Appuntamento ad Asti a scuola ed al Teatro Alfieri con la “solita” esposizione delle vetture il 30 aprile ed in giro per le strade del Monferrato il 1° maggio 2017.

a. fu.

"Monferrato 1050" è il simbolo del territorio a cavallo fra le province di Asti e Alessandria che si estende storicamente alle regioni confinanti, Lombardia e Liguria in particolare.

Su questo marchio le Camere di Commercio di Asti e Alessandria, come enti capofila, con un lungo elenco di soggetti pubblici e privati, intendono fare sistema e favorire sviluppo e prosperità.

Oggi ad Asti, nella sede universitaria Asti Studi Superiori (Astiss), si è conclusa la tre giorni di "Cavalcata Aleramica", promossa dall'Unione Giornalisti e Comunicatori Europei con i presidenti dei due Enti Camerali, Erminio Renato Goria per Asti, Paolo Coscia, per Alessandria, alla quale hanno aderito portando contributi e idee progettuali sul presente e il futuro del Monferrato, ottantuno documenti di aziende, associazioni, docenti, professionisti, studenti.

La "Cavalcata intellettuale aleramica", suddivisa in due ambiti, mondo della scuola, formazione e dell'università il giovedì, mondo delle imprese e del lavoro il venerdì, è terminata stamane, sabato 28 gennaio, con la sessione istituzionale e la partecipazione di consorzi, di esperti, di amministratori pubblici e di tecnici dedicati all'evento che per otto mesi posizionerà l'anniversario monferrino.

Soddisfatto Renato Goria, primo presidente del comitato promotore di Monferrato 1050 che a conclusione della mattinata ha annunciato il passaggio della presidenza del comitato allo storico Roberto Maestri.

"La presidenza verrà assegnata ogni quaranta giorni ad un nuovo testimone - dice Goria- in uno spirito di rotazione territoriale per consentire a tutti i Comuni e aree geografiche di partecipare e coinvolgersi nel grande progetto di comunicazione che lo deve accompagnare. In questa fase dove la componente scientifica è fondamentale affidiamo la conduzione del comitato al professor Maestri che passerà il testimone a sua volta il prossimo 11 marzo".

Prossimi step del progetto Monferrato 1050 saranno il 24 febbraio a Rho (Milano) sugli Stati Generali dell'Economia e del Nord Ovest per la riqualificazione dei territori dopo Expo.

Il 23 marzo a Sezzadio (Alessandria) luogo di nascita di Aleramo per l'incontro con potenziali investitori e partner del progetto Monferrato. La serata, con la regia dei Cavalieri delle Terre di Asti e del Monferrato, sarà uno spaccato medievale che consentirà un'esperienza storica e culturale che sta alla base del progetto.

Nel 2017 il Monferrato avrà un Calendario Annuale di Eventi a cura del Consorzio Mon.D.O.

Con un incremento del 5% di flussi turistici dall’estero, Il Monferrato si è confermato anche nell’anno 2016 come una meta di crescente interesse da parte dei visitatori d’oltralpe.

La conferma del trend positivo viene dall’analisi dei dati riportati dal report sull’accoglienza da parte del Punto IAT di Casale Monferrato nel corso dell’anno scorso.

Il servizio di informazione turistica gestito dal Consorzio Mon.D.O. in collaborazione con l’Associazione Orizzonte Casale si è rivolto a ben 11.081 utenti registrati complessivamente fra gennaio e dicembre 2016 ai quali si sono aggiunti 69 gruppi gestiti per un totale complessivo di 13.781 presenze.

Ammontano invece a 11.134 i visitatori registrati presso i monumenti di “Casale Città Aperta”, iniziativa a cura del Servizio Museo Civico con la collaborazione di Orizzonte Casale.

Il 30% dei turisti è risultato provenire dall’estero (nel 2015 la quota si fermava al 24,39%) ed in particolare da Germania (paese dal quale sono in crescita gli arrivi), Svizzera, Francia, Regno Unito, Olanda, USA, Spagna e Belgio ma anche da Russia, Argentina ed Australia).
Le affluenze del territorio italiano (il 70%) sono giunte, oltre che dal Piemonte, dall’area Lombarda (con picchi dalle province di Milano, Monza-Brianza, Varese, Pavia e Brescia) ed anche da tutto il Nord e Centro Italia (in particolare dal Veneto dalla Toscana, Emilia Romagna e Lazio) con presenze anche dal Sud Italia (Sicilia).

I mesi dove si registra maggior affluenza sono: ottobre (15,11%), maggio (14,03%), agosto (11,02%) ed aprile (10,78%); inoltre, in questi mesi si registra  il maggior flusso  di stranieri.

“In questo momento di programmazione per il 2017 – commenta il presidente del Consorzio Mon.D.O. Maria Vittoria Gattoni - il monitoraggio effettuato lo scorso anno e i positivi dati sulla crescita del turismo dall’area tedesca sono di aiuto nel pianificare le fiere alle quali partecipare e i tour operator da coinvolgere per svolgere al meglio una delle attività primarie del Consorzio quale è la promozione outdoor.”

Ma quale sarà l’offerta turistica del territorio monferrino nell’anno appena iniziato?

Maria Vittoria Gattoni da qualche anticipazione: “Mon.D.O. sarà di supporto al Comune di Casale Monferrato nel coordinamento delle attività che si terranno nell’ambito della European Community of Sport 2017. Stiamo lavorando mediante la raccolta dati dal territorio, alla costruzione di un calendario annuale di eventi culturali enogastronomici musicali sportivi per presentare il Monferrato come un territorio “programmato” dove non annoiarsi mai.”

Non solo turismo ma anche sensibilizzazione verso l’ambiente: il Consorzio Mon.D.O., in partnership con il Consorzio Casalese Rifiuti, sta per provvedere all’affissione del terzo manifesto della campagna di comunicazione “EcoMonferrato” con i messaggi partoriti dagli studenti delle scuole secondarie di primo grado del territorio.

All’insegna dello slogan “#ilmondoèancora nostro”, il manifesto rappresenta un gruppo di bambini sorridenti con lo sfondo di un Monferrato pulito che scaccia via un cumulo di sporcizia.

Il messaggio recita: “Grazie per il tuo contributo a rendere bello il nostro territorio, e a… pulire il mondo!”. Una buona prassi, quella del mantenimento di un Monferrato pulito che certamente può anche contribuisce ad accrescere ancora il turismo, già nell’anno da poco iniziato.

L’Archivio storico digitale del Monferrato è realtà. Nel pieno rispetto dei tempi, ha preso vita il portale per la libera consultazione dei documenti sulla storia del Marchesato.

Circa 2mila schede sono state inserite nel corso degli ultimi mesi, per un quadro completo di oltre cinquecento località, di loro marchesi e duchi, ma anche di edifici fortificati e religiosi, di monete, opere d’arte, libri e saggi. Un grande lavoro che proseguirà ulteriormente, permettendo al portale archiviomonferrato.com di contenere decine di migliaia di schede.

“Complessa è la ricerca delle fonti, raccolte non soltanto agli Archivi di Stato di Alessandria, Mantova e Torino, ma anche in strutture fuori dei confini nazionali - ha detto Roberto Maestri, presidente del Circolo Culturale ‘I Marchesi del Monferrato’ -, a testimonianza della rete di rapporti dei dinasti monferrini con i vari potentati, nel corso degli oltre sette secoli di esistenza dello Stato di Monferrato”. E proprio per questo, il Centro di documentazione storico digitale rappresenta un progetto europeo destinato a coinvolgere partner operativi nei numerosi stati con cui i Marchesi di Monferrato intrattennero rapporti diplomatici, in particolare Austria, Bulgaria, Cipro, Città del Vaticano, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Serbia, Spagna, Turchia, Ungheria.

Il nuovo portale è stato ideato dal Circolo Culturale ‘I Marchesi del Monferrato’ e realizzato dalla Line Lab di Alessandria, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione Crt e Regione Piemonte. Mette a disposizione, di studiosi, istituzioni culturali e di operatori turistici ed enogastronomici, un patrimonio di informazioni che riguardano oltre sette secoli di una prestigiosa storia più che mai attuale, considerando le opportunità che l’Europa e l’Unesco offrono a questo territorio piemontese.

Mario Draghi, presidente della Bce, ha ritirato stamane a Santena il premio attribuitogli dalla Fondazione Cavour e dagli Amici della Fondazione Cavour “per avere mantenuto l'indipendenza della Banca centrale europea, come la vollero i suoi fondatori, di fronte ai tentativi di assoggettarla a interessi occasionali, mutevoli e spesso contraddittori dei 19 Stati membri” e perché ha “in ogni modo e con ogni mezzo adottato misure monetarie atte a sostenere la crescita economica di tutti i Paesi europei, allontanando il pericolo di una deflazione tuttora incombente”.

Durante la cerimonia - alla quale hanno presenziato il sindaco di Santena, Ugo Baldi, il presidente della Fondazione Cavour, Nerio Nesi, e numerosi esponenti del mondo economico nazionale – il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha affermato che “Draghi rappresenta come si possa governare un momento pieno di contraddizioni, come quello che stiamo vivendo, con la consapevolezza che se le contraddizioni sono bene governate sono spesso foriere di crescita. Rappresenta quindi al meglio la doppia anima del Premio Cavour: le sue profonde radici e la tensione verso le svolte future che arriveranno".

“Oggi viviamo in una fase in cui siamo costretti a stare in Europa - ha sottolineato ancora Chiamparino - e al tempo stesso vediamo che l'Europa così com'è non ci fornisce la forza e le prospettive che invece sono necessarie. Il Premio Cavour si adatta a Mario Draghi come un vestito su misura, perché è difficile immaginare che qualcun altro possa incarnare il senso delle istituzioni, dello Stato e della comunità meglio di quanto lui abbia saputo fare in questi anni".

 

Sirha, il più importante salone professionale della ristorazione e della gastronomia nel mondo in corso a Lione, ospiterà Il Piemonte e Torino nei giorni in cui si terrà la finale del Bocuse d’Or, il più prestigioso premio internazionale di alta cucina, martedì 24 e mercoledì 25 gennaio.

Un appuntamento conosciuto a livello mondiale e che sarà l’occasione per la Regione Piemonte e la Città di Torino per promuovere la finale europea del Bocuse d’Or e del Campionato mondiale di pasticceria 2018, che si terranno a Lingotto Fiere l’11 e il 12 giugno del prossimo anno.

Per Antonella Parigi, assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte,  “la partecipazione al Sirha è un’occasione importante per lanciare la selezione che ospiteremo a Torino e che, a giugno 2018, permetterà alla città di diventare un centro internazionale di primo piano per l’enogastronomia. Un cammino che comincia proprio con la nostra presenza a Lione e sarà un’opportunità per valorizzare le eccellenze del territorio e per rafforzare la posizione di Torino e del Piemonte in ambito turistico ed enogastronomico”.

Al Sirha 2017 la Regione Piemonte è presente dal 21 gennaio con uno stand finalizzato a promuovere le eccellenze del territorio, dove si alternano degustazioni e presentazioni.

Tra gli eventi previsti un incontro con la stampa il 24 gennaio, nel corso del quale i giornalisti avranno la possibilità di degustare i prodotti tipici di Langhe e Roero, dai vini alle nocciole, e un piatto al tartufo bianco d’Alba proposto dall’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba in collaborazione con il ristorante stella Michelin “La Madernassa” di Guarene.

A sostenere l’evento e ad avere in prima fila a Torino nel 2018 i Maestri del Gusto del territorio piemontese ci sono la Camera di Commercio di Torino e GL events, insieme con ATL Turismo Torino e Provincia e ATL Alba Bra Langhe Roero.

 

Innovazione imprenditoriale e sviluppo economico del Monferrato partendo dalla tradizione e dalla storia del vasto territorio: con questo obiettivo è stato presentato, questa mattina, ad Asti (prima ad Alessandria) nelle rispettive sedi delle Camere di Commercio, il progetto Monferrato 1050.

Lo scopo è stato spiegato dal presidente di Asti, Renato Erminio Goria con una frase: "valorizzare l'area collinare e vitivinicola piemontese, a cavallo fra due province, partendo dalle qualità industriali e imprenditoriali, dalle intelligenze dei suoi imprenditori e artigiani, dalle bellezze ambientali, dal turismo, dalla qualità della gastronomia e dei vini, ricchi e blasonati in tutto il mondo, spingendo la propria attenzione in collaborazioni e sinergie con i comuni della riviera Ligure e del mare con i quali i monferrini hanno antichi legami e con altre aree italiane".

Sono passati 1050 dalla nascita del Monferrato: era, infatti, il 967 quando lo acquisì il marchese Aleramo con diploma imperiale.

La Cavalcata Intellettuale Aleramica, così è stato battezzato il progetto che intende valorizzare e sviluppare nuove idee imprenditoriali nell'Astigiano e nell'Alessandrino partendo dalla gloriosa storia e dalle tradizioni di questa popolazione.

Oggi a raccogliere e comunicare le prime idee nella conferenza stampa sono intervenuti i rappresentanti di varie istituzioni, alcuni non erano presenti per impegni istituzionali, ma tutti fortemente motivati a collaborare nel comitato organizzatore composto, fra altri, dal rettore dell'Università del Piemonte Orientale, Cesare Emanuel, dal presidente dell'Ente Camerale Astigiano, Renato Erminio Goria, dal presidente della Camera di Commercio di Alessandria, Paolo Coscia, dal direttore di Astiss, Francesco Scalfari, dagli storici Roberto Maestri e Marco De Vecchi, dal consigliere regionale Angela Motta, dall’assessore al Turismo del Comune di Asti, Andrea Cerrato, dall’avvocato Maria Teresa Armosino.

La Cavalcata intellettuale aleramica è nata da un’idea dell’Unione giornalisti e comunicatori europei (alla conferenza è intervenuto il suo presidente Alberto Fumi) e dal punto di vista operativo voluta e coordinata a livello locale dai due presidenti camerali, Coscia e Goria.

Il primo appuntamento in agenda è per il 26-27-28 gennaio nella Biblioteca dell'Università di Asti, piazza Fabrizio De Andrè (corso Alfieri 105, tel. 0141.590423), dove è in programma una tre giorni di dialogo fra istituzioni, professionisti,  imprenditori, professori, studenti sull'identità e sul marchio Monferrato, sulle prospettive di sviluppo nel vasto territorio, sulle sinergie da attuare per creare nuova imprenditorialità, sui limiti da evidenziare e da superare.

Si incomincerà alle 14,30 del 26 gennaio con una carrellata di progetti e idee provenienti dal polo universitario e dall'incubatore di imprese Asti Città Green; si proseguirà il 27 dalle 9,30 con l'incontro fra imprenditori, professionisti e associazioni, poi nel pomeriggio dalle 15 con il forum plenario del comitato promotore Monferrato 1050 presieduto da Renato Goria.

Sabato 28 gennaio, dalle 10, una sessione plenaria conclusiva con gli impegni e le prospettive concordati. A febbraio il progetto verrà presentato a Milano in occasione del forum nazionale sulle idee per lo sviluppo del dopo Expo.

Alla tre giorni in Università ad Asti possono partecipare tutte le persone interessate, inoltre le associazioni e i professionisti interessati possono presentare una candidatura per fare parte del comitato promotore.

Per una migliore organizzazione è preferibile segnalare la propria disponibilità agli uffici dell'Ente Camerale, piazza Medici ad Asti, scrivendo alla e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il Monferrato diventa protagonista della scena storico-culturale nel 2017. Per il territorio piemontese si apre un anno di celebrazioni di risonanza nazionale e europea, per ricordare i 1050 anni di vita.

Il Monferrato diventa protagonista della scena storico-culturale nel 2017. Per il territorio piemontese si apre un anno di celebrazioni di risonanza nazionale e europea, per ricordare i 1050 anni di vita.

Grazie a ricerche condotte all’Archivio di Stato di Torino, è infatti emerso che, nel 967, è stato depositato l’atto di nascita del Monferrato: precisamente il 23 marzo, il Marchese Aleramo lo istituì con Diploma Imperiale. Sette secoli di storia importante in chiave europea, presente nelle Regge delle più significative famiglie continentali.

‘Monferrato 1050’, con otto mesi di appuntamenti, dal 23 marzo all’11 novembre, sarà un megaevento che posizionerà la terra aleramica in Italia e nel mondo operativo che rafforzerà gli sforzi congiunti degli enti locali e delle imprese interessate a sviluppare marketing culturale, turistico e relazionale, per nuovi sbocchi occupazionali e produttivi.
Tutto il Monferrato verrà svelato ai visitatori nella sua espressione più completa, nel suo pieno valore. Sarà presentato al mondo sotto la regia del ‘Comitato Monferrato 1050’, costituito ad hoc e affidato dai promotori del progetto a Erminio Renato Goria, presidente della Camera di Commercio di Asti.
“Il progetto, presentato dall’Ugce-Unione Giornalisti e Comunicatori Europei ai consiglieri dell’Azienda Speciale della nostra CCIAA significa grande stima e ci onora - spiega Goria -. Il ponte fra passato e futuro passa dal Monferrato. Un anniversario emblematico, carico di storia, che porterà ad evidenziare le nostre qualità, l’immagine e nuove relazioni alla nostra economia”.

È stato intanto raggiunto un primo contatto-accordo con il presidente della CCIAA di Alessandria, Giampaolo Coscia, e subito lanciato un appello ai componenti del grande ‘Protocollo Monferrato’ per partecipare alla realizzazione di un evento globale.
“È finito il tempo dei movimenti spontanei o dell’elencazione settoriale scollegata - afferma il neopresidente del Comitato -. È in cantiere una serie di eventi già programmati, che necessitano di un forte supporto comunicativo e organizzativo, che consenta di raggiungere i target che corrispondano alle nostre capacità di accoglienza e produttività”.

L’idea di onorare ‘Monferrato 1050’ è nata dall’Ugce, che ha, come mission, riunire professionisti della comunicazione per valorizzare a livello europeo i tanti territori con caratteristiche di spicco e che meritano l’attenzione del grande pubblico, sempre più alla ricerca di eccellenze.
Sarà un ruolo centrale quello dell’Unione Giornalisti e Comunicatori Europei, poiché vedrà l’associazione in veste di regista, per gestire l’intera iniziativa, super partes, con i diversi soggetti e realtà, che animeranno le iniziative alla scoperta del Monferrato. Non sarà necessario creare nuove strutture mobili, perché saranno i siti e i luoghi stessi a fare da “padiglioni”.
Un calendario ricco di eventi interconnessi, con inaugurazione ufficiale il 23 marzo, data aleramica, sino all’11 novembre 2017, con la previsione di arrivi di migliaia di visitatori, turisti assaggiatori, imprenditori, buyer internazionali, con aree tematiche e anfiteatri naturali.
“Radunarsi sotto un marchio evento serve a costruire efficacemente il senso dell’esistenza del Monferrato nei secoli - aggiunge Goria -  e a portare il valore del lavoro della terra, il bagaglio di conoscenze diplomatiche ed economiche a supporto del quotidiano. È importante partire subito con questo primo atto, dimostrando l’attenzione del sistema camerale alla destinazione richiamata dall’Unesco per quei contenuti trasferibili all’umanità oltre ogni evoluzione amministrativa di contingenza”.
Intanto il primo appuntamento per definire programmi, progetti e idee, è per la tre giorni dal 26 al 28 gennaio, quando, all’Università di Asti, si affronterà una vera e propria ‘Cavalcata Aleramica Intellettuale’.

Pensiamo solo per un attimo al fenomeno internet, un fattore straordinario di crescita delle opportunità di conoscenza, ma anche un contenitore nel quale è possibile trovare di tutto anche al di fuori di ogni logica.

Nel settembre scorso, ci siamo incontrati ad Asti sul tema “In vita veritas, in rumor bufala” per riflettere su “giornalismo e internettismo” proprio con l’obiettivo, rifuggendo da ipotesi seccamente censorie, di indagare quanto efficace sia una alluvione di parole al posto di poche frasi ponderate. In un Paese come il nostro, nel quale oltre a parlare, amiamo gesticolare, la combinazione attraente dei nuovi media ci rende tutti, indistintamente, poeti, naviganti, cuochi, calciatori, scrittori e politici in grado di mettere on-line milioni di parole e immagini.

L’esercizio di un giudizio critico sulla realtà sembra interessare poco.

Ma non è così!

Sta crescendo un movimento culturale, un’unione di tante professionalità, che vuole parole soppesate, immagini curate, storie vere che possano aggiungere “valore intangibile” al prodotto, al pezzo, alla carica.

E’ il momento di un nuovo giornalismo italiano che, mettendo in campo concrete e visibili iniziative, vuole dare una dimensione sociale all’informazione affinchè supporti i diversi comparti del vivere e sia propedeutica alla formazione dei processi decisionali, siano essi di conoscenza delle cose o di acquisto.

La solitudine e la insopprimibile, irrinunciabile voglia di libertà del giornalista, ci portano a reagire e a desiderare di condividere un cammino formativo che non sia solo a fasi alterne ma abbia nel GUS Piemonte, con l’Associazione Stampa Subalpina, un punto, una dimensione pubblica, rappresentativa dell’interesse singolo e collettivo. Ecco perché, è importante ritrovarsi. L’evento, programmato su Asti il prossimo 11 Novembre, estate di San Martino, è il segno di una collaborazione attiva con imprenditori come Erminio Renato Goria, presidente della Camera di Commercio di Asti, con giornalisti come Ezio Ercole, Stefano Tallia, intellettuali come Francesco Scalfari e Amministratori e dirigenti pubblici come Filippo Mobrici, Roberta Panzeri e tutti coloro che hanno aderito alla nostra iniziativa promossa dal Presidente UJCE Alberto Fumi e sostenuta e organizzata con il gruppo dei giornalisti Uffici Stampa del Piemonte con il past President Antonino Calandra.

Tra gli ospiti d’eccezione il Vice Presidente della Camera di Commercio di Londra, Subhash V.Thakrar che ha la delega per l’India e che ha già detto al commercialista Giorgio Rosso del suo interesse per i vini astigiani, rappresentati da Arione, e per le imprese piemontesi in genere.

L’attenzione, anche di Google con il trio torinese Attene, d’Amico e Filippini, è quindi massima sul Monferrato che saprà brandizzare le sue caratteristiche che spaziano dall’ambiente alla salute, e lo sport in testa con Andrea Cerrato, dalle colline alle cantine attraverso quei suoi 700 e più anni di “ marca aleramica” che ha fortemente rigato un territorio dolcemente ondulato. Ed infine non mancheranno i calici della Douja d’Or che con il suo 50°Salone, appena terminato e riassunto da Anita Lissona, accompagna e traguarda il lavoro annuale nelle vigne italiane.

Asti, 16 settembre 2016. Nella città del poeta Vittorio Alfieri e durante il “settembre Astigiano” carico di eventi legati al mondo eno-gastronomico, turistici e culturali, i giornalisti del GUS Piemonte e Valle d’Aosta si sono riuniti in Assemblea per poi proseguire, con il contributo della loro esperienza, a dibattere sul tema attuale del rapporto tra giornalismo e internettismo.

Per il passaggio delle consegne è stato affidato al Presidente uscente Antonino Calandra il bilancio del lavoro svolto durante il suo mandato. “Dopo oltre dieci anni passo la mano ad un amico che conosco da 22anni ben sapendo il lavoro di avvicinamento del settore privato che Efrem Bovo, per storia e passione sarà in grado di sviluppare. I miei anni si sono concentrati sul rapporto con il pubblico e sugli aspetti della legge 150/2000. Abbiamo altresì avviato un rapporto professionale con esperti sui finanziamenti europei.”

“Il GUS del Piemonte e Valle d’Aosta raddoppia le sue energie” ha detto il Vice presidente dell’Ordine Regionale Ezio Ercole, ringraziando Calandra per la disponibilità di tutti questi anni e indicando formalmente la Candidatura di Efrem Bovo, cinquantenne torinese di nascita e monferrino di adozione, quale neo Presidente. La proposta ottiene una votazione favorevole unanime, a parte l’astensione del medesimo candidato.

Il sociologo Bovo, impegnato sin dal 1994 in attività di ufficio stampa dopo una importante esperienza nella direzione editoriale del quotidiano Avvenire (1989-1994), ha ringraziato per la fiducia accordata dai colleghi e ha espresso il desiderio di un lavoro in stretta collaborazione con Ercole, Tallia e Falleri proprio perché, in un’era in cui il perimetro territoriale è superato da internet, serve una condivisione culturale per promuovere bene l’efficacia del GUS, che oggi può riguardare molto la propria mission e posizionarsi come riferimento per tanti giornalisti impegnati delle attività diffuse di ufficio stampa.

Il gusto del sapere è stato poi collegato al sapore con una tavola rotonda tra giornalisti, accademici e istituzioni che indagasse come riscoprire la verità, anche in termini di  percezione del gusto, in un mondo sempre più inquinato dai rumori di fondo della rete.

All’assise pubblica hanno poi partecipato giornalisti locali e regionali oltre al Segretario Generale Roberta Panzeri e il presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Renato Goria.

Un'assemblea (dal titolo “In vita veritas, in rumor bufala. Giornalismo, internettismo, vino, informazione e gradevolezza”) che ha rilevato l'importanza, contro le bufale in rete, di un giornalismo preparato, responsabile. Spunto di partenza per il dibattito il volume del giornalista Cesare Torta 'Viaggio nel nostro tempo in 80 parole' “A differenza di un tempo in cui eravamo fruitori delle informazioni, oggi tutti possono diventare editori di notizie. - spiega l'autore – si pubblica una massa enorme di informazioni, ma la qualità è sempre più bassa.”

Alla Douja d'Or una tavola rotonda tra giornalisti, accademici e istituzioni indaga come riscoprire la verità, anche in termini di  percezione del gusto, in un mondo sempre più inquinato dai rumori di fondo della rete.

Asti, 16 settembre - Il sapore è legato al sapere in modo inscindibile, quindi è indispensabile che le informazioni che arrivano al nostro cervello siano veritiere affinché le nostre percezioni possano restituirci l'autenticità di ciò che viviamo e in particolare degustiamo.
 
Può essere riassunta così la tavola rotonda “In vita veritas in rumor bufala. Giornalismo, internettismo, vino informazione e gradevolezza” che si è svolta venerdì 16 settembre a Palazzo Borello nell'ambito delle manifestazioni della Douja d'Or con lo scopo di legare sempre di più la manifestazione ai principali temi dell'attualità.
E il tema è decisamente attuale visto che, come ha ricordato il Segretario Generale della Camera di Commercio Roberta Panzeri, promotrice dell'incontro, persino Papa Francesco si è espresso in merito, costatando che in tempi un cui l'informazione viaggia sempre più veloce in realtà sembriamo muoverci nel buio.
 
Al tavolo dei relatori si sono alternati, giornalisti, accademici e istituzioni.  Un'assemblea che ha rilevato l'importanza, contro le bufale in rete, di un giornalismo preparato, responsabile.
 
Spunto di partenza per il dibattito il volume del giornalista Cesare Torta 'Viaggio nel nostro tempo in 80 parole' “A differenza di un tempo in cui eravamo fruitori delle informazioni, oggi tutti possono diventare editori di notizie. - spiega l'autore – si pubblica una massa enorme di informazioni, ma la qualità è sempre più bassa. Forse perché chi pubblica bufale lo fa per soddisfare un bisogno insito nelle persone di sentirsi parte di un gruppo attraverso la condivisione delle credenze considerate popolari in quel gruppo”.

La prima conferma che le informazioni ricevute influiscono in modo determinante sulla percezione, anche del gusto, la fornisce la professoressa Emilia Garcia Moruno direttrice del Centro Ricerca Enologia Asti, il più antico di Italia, nato nel 1872 e rimasto fino al 1929 l'unico in campo enologico in Italia in anni decisivi per la scienza contemporanea.  “Constatiamo continuamente come la percezione sensoriale abbia carattere relativo. La conferma arriva dal fatto che il giudizio su un vino cambia molto già a seconda dell'ambiente dove si svolge la degustazione, sia quindi condizionata da fatti emozionali. Da qui a interrogarsi sulla opportunità di comunicare un vino attraverso internet che appare particolarmente complessa ma imprescindibile se il target è giovane e quindi particolarmente digitale”
 
Una posizione ribadita anche da Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Produttori Barbera d'Asti e vini del Monferrato, che ha però evidenziato il ruolo avuto dal giornalismo italiano nella crescita dell'enologia nazionale e nell'educare alla percezione della qualità.

Ezio Ercole, vicepresidente degli Ordini Giornalisti del Piemonte, fornisce un quadro delle problematiche e delle possibili soluzioni alla disinfomazione che corre in rete.  “La chiacchiera da bar oggi è assunta a sistema giornalistico e rispetto ai social l'informazione tradizionale arranca. Eppure il giornalismo e l'informazione in generale pretendono il rispetto di precise regole. Ricordiamo che una testata, anche on line, deve essere registrata in tribunale e agire sotto la responsabilità civile e penale di un direttore.  Al sistema incontrollato di internet si risponde con la deontologia del giornalista, che va oltre la legge in quanto risponde alla sua coscienza. Noi dobbiamo impegnarci per formare giornalisti preparati in questo senso.
 
Sottolineature affidate all'enfasi del professor Ezio Sciarra: con un excursus sociopolitico ha individuato nei 'saperi' che ciascuno di noi riceve dall'ambiente culturale il processo di formazione di quel 'software' con cui possiamo decodificare i sapori e quindi anche le esperienze che possono venire dal vino. “Contro il rumore di fondo creato da internet e i motori di ricerca, che in realtà rimandano a ciò che tutti già cercano, rimane il ruolo del giornalista: critico, indipendente, cane da guardia al servizio dei cittadini”.

Conclusione affidata al 'padrone di casa' Erminio Renato Goria, Presidente della Camera di Commercio di Asti: “Asti con questa Douja d'Or si afferma come luogo 'biologicamente' adatto alle riflessione anche sul senso etico di un percorso di comunicazione capace di valorizzare le produzioni e far giungere i messaggi oltre le mura medieovali di questa città. La funzione critica del giornalismo ha un ruolo costruttivo per migliorare nel tempo, come il vino, la cognizione del reale”.

 

Un talk-education targato Uniastiss e dedicato ai temi dello sport, del tempo libero e della migliore ospitalità cittadina spicca sul calendario Douja d’Or di venerdì 16 settembre.

Alle 17.30, nell’Aula magna del Polo Universitario Asti Studi Superiori, si apre il convegno “Cultura dell’Accoglienza - La Douja nei paesaggi del benessere e nelle piazze del tambass”. 

Il meeting nasce dalla collaborazione tra la Astiss, gli assessorati al Turismo e allo Sport della Città di Asti, il Fab-Fondo Assistenza e Benessere, la Fipt-Federazione Italiana Palla Tamburello, Fipp-Federazione Italiana Pitch and Putt del Golf, Walkers and Runners di Asti.

 

“In vita veritas, in rumor bufala. Giornalismo, internettismo, vino, informazione e gradevolezza”.

Come non farsi attrarre da un titolo così!… È quello del primo evento in calendario venerdì 16 settembre, alle ore 11, nell’ambito della 50esima Douja d’Or. 

Ancora una volta è Palazzo Borello, sede della Camera di Commercio di Asti, a ospitare un importante dibattito su temi di attualità. Il forum di giornalisti e comunicatori europei, introdotto e moderato dal giornalista Efrem Bovo, è realizzato in collaborazione con il Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti. Il Cra-Eno è articolato su quattro unità di ricerca, prima su tutte quella di analisi sensoriale dei vini; gestisce, inoltre, un vigneto sperimentale di proprietà demaniale di 2 ettari e mezzo.

La diplomazia internazionale trova casa alla Douja d’Or.

La diplomazia internazionale trova casa alla Douja d’Or. Giovedì 15 settembre, alle 16.30, meeting di alto livello istituzionale a Palazzo Borello: America-Italia, incontro con la delegazione della Camera di Commercio Americana in Italia e la partecipazione dell’ambasciatore Philip T. Reeker, console generale degli Stati Uniti a Milano. 

E per il 50esimo anniversario dell’evento di Asti, la American Chamber of Commerce in Italy consegna il primo AmCham Transatlantic Award Douja D’Or a Krause Holdings, per l’acquisizione delle cantine vinicole Vietti e Enrico Serafino. Alla premiazione partecipano, oltre all’ambasciatore Usa, il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, e il presidente della Camera di Commercio di Asti, Erminio Renato Goria.

L’evento si svolge nell’ambito di un percorso di consolidamento delle relazioni economiche internazionali, in cui si punta a valorizzare un territorio apprezzato oltreoceano grazie proprio anche alla Douja d’Or.

Vino e cibo uguale benessere.

La Douja d’Or 2016 accende i riflettori su un tema di grande importanza, al centro di un dibattito in programma a Palazzo Borello di Asti, alle ore 17 di mercoledì 14 settembre. Dal titolo “Quando sano è anche buono! La Douja è Bio”, il convegno è realizzato da Regione Piemonte, Città di Asti - assessorato al Turismo e all’Agricoltura, Associazione nazionale Città del Bio, Associazione Città del Vino, Associazione Celiachia Asti e Fab - Fondo Assistenza e Benessere.

L’evento conferma e rafforza la collaborazione tra la Città di Asti e Fab attraverso l’approfondimento di temi attuali quali il biologico, lo sport e la promozione del territorio, con il coinvolgimento di stakeholder, cittadini e operatori.

“La Città di Asti e Fab, da tempo, sono impegnati a realizzare progetti per promuovere il benessere del cittadino, attivando iniziative locali e partecipando a bandi europei per la definizione di buone pratiche - ha detto Andrea Cerrato, assessore al Turismo e all’Agricoltura del Comune di Asti -. Nei giorni di Douja e Palio, commissari europei, Città di Asti e Fab sono impegnati a far conoscere il Monferrato e illustrare i progetti educativi e formativi rivolti ai giovani”.

Promuovere e sostenere attività di carattere educativo, culturale e di ricerca finalizzate alla prevenzione sanitaria, oltre a iniziative di carattere sociale e culturale, sono la mission del Fondo Assistenza Benessere. “Per questo - ha sottolineato il presidente Adriano Coppa - siamo ancora una volta a fianco dell’amministrazione comunale di Asti con l’ambizioso progetto La cultura del Benessere”.

Douja d’Or entra all’Università.

L’Aula Magna dell’Astiss ospita, alle ore 11 di mercoledì 14 settembre, un importante Talk-education organizzato da Ethica in collaborazione con Polo Universitario Asti Studi Superiori (Scienze viticole e Enologiche), Sportello Etichettura Unioncamere Piemonte e Associazione Plaza Argentina. Al convegno, dal titolo “Etichetta, estetica e bellezza”, partecipa Stefano Zecchi, scrittore e accademico dell’Università di Milano.

Al termine del Talk-education, moderato da Efrem Bovo, è previsto un brindisi finale offerto dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e dal Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg.

Prosegue con questa iniziativa di alto livello accademico l’impegno di Ethica, primo forum dedicato alla formazione nel mondo del lavoro, che vuole costantemente stimolare dialoghi su temi di grande portata e attualità, proposti dai più qualificati rappresentanti dei settori della cultura, dell’impresa e della politica. Finalità di Ethica è fornire, a persone soggette a vincoli di efficacia pratica e di economicità sul lavoro, gli strumenti per un esercizio responsabile della propria libertà e dei propri spazi di scelta.

Nel corso dell’evento sono previsti numerosi interventi: Guido Bosticco, Franco Calcagno, Monica Chiabrando, Andrea Cerrato, Aldo De Laude, Carla Forno, Erminio Renato Goria, Paola Malabaila, Daniel Ormeno, Filippo Mobrici, Vittoria Morabito, Marco Morra, Liana Pastorin, Giovanni Periale, Francesco Scalfari. 

La Douja d’Or anticipa l’era degli It-Taster.

Dati CLIA Crociere Mercato Europeo Dopo un weekend denso di eventi e con una partecipazione record di visitatori, la settimana astigiana si apre con un incontro che svela un rilevante progetto nazionale: lunedì 12 settembre, a Palazzo Borello, presentazione a cura del Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti, in collaborazione con l’Unione Industriale della Provincia di Asti, di ‘Italian Taste: tra sensibilità e abitudini alimentari, tremila italiani diventeranno It-taster’. 

Si tratta di un’iniziativa della Siss-Società Italiana di Scienze Sensoriali di Firenze, finalizzato allo studio delle preferenze alimentari degli italiani attraverso un approccio multidisciplinare, che, in Piemonte, conta partner di rilevante impatto scientifico, quali il Crea-Eno, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Eurofins Qualis di Torino. 

Il progetto prevede la raccolta, nell’arco di tre anni, di informazioni su comportamenti e preferenze alimentari, su sensibilità ai gusti, su tratti psicologici e caratteristiche genetiche di 3mila italiani.

L’obiettivo primario è la costruzione di una banca dati che consenta di studiare il nesso tra sensibilità, gradimento e abitudini alimentari nel nostro Paese. E, date le implicazioni sociali e economiche, l’interesse a esplorare il nesso tra sensibilità-gradimento-consumo è importante non soltanto per il settore della ricerca, ma, ovviamente, anche a quello produttivo.

 

Schierati al Teatro Alfieri di Asti, ecco i ventiquattro supercampioni del ‘Premio Douja d’Or 2016’, che iniziano il secondo giorno della manifestazione stringendo tra le mani il prezioso trofeo.

Dati CLIA Crociere Mercato EuropeoLa caraffa dorata, che ricorda la piccola brocca di terracotta usata per servire il vino, viene assegnata al termine di un concorso nazionale destinato ai Doc e Docg, bandito annualmente dalla Camera di Commercio di Asti con la collaborazione tecnica dell’Onav-Organizzazione nazionale assaggiatori di vino.

La selezione, iniziata su oltre mille vini di tutta Italia, ha portato a una ristretta cerchia di prodotti con valutazione superiore a 87/100, consentendo, poi, solamente a chi superasse i 90/100 di accedere alla grande sfida finale. Una gara più rigorosa rispetto alle precedenti edizioni, a garanzia di un livello qualitativo elevato. I vini premiati alla kermesse di Asti potranno, inoltre, fregiarsi del bollino ‘Premio Douja d’Or’, distinzione autorizzata dal Ministero delle Politiche agricole e forestali.

Ecco il palmarès del 44° Concorso enologico nazionale Douja d’Or:

Baldi Pierfranco (AT) Moscato d’Asti Docg 2015 - Bianco frizzante 

Bera di Bera Valter (CN) Barbaresco Docg Riserva 2011 Rabajà - Rosso tranquillo 

Bragagnolo Vini passiti (AL) Strevi 2008 Passione - Bianco tranquillo

Cantine Lunae Bosoni (SP) Colli di Luni Vermentino 2011 Numero chiuso - Bianco tranquillo

Cantine Marisa Cuomo (SA) Costa d’Amalfi Furore rosso Riserva 2012 - Rosso tranquillo

Casa vinicola Feudo Rudinì (SR) Moscato di Noto 2015 Baroque - Bianco tranquillo

Castello di Gabiano - Cattaneo Adorno Giustiniani (AL) Gabiano Riserva 2010 A Matilde Giustiniani - Rosso tranquillo

Cave des Onze Communes (AO) Valle d’Aosta Muscat Petit Grain Fletry 2014 -Bianco tranquillo

Cave des Onze Communes (AO) Valle d’Aosta Petite Arvine 2015 - Bianco tranquillo

Dea Soc. Agr. di Caldart A. & C. (TV) Valdobbiadone - Prosecco Superiore Dry Docg 2015 Millesimato Solitario Rivalta - Bianco frizzante

Emilio Franzoni di Franzoni Claudio & C. (BS) Botticino Riserva 2009 Foja d’Or -Rosso tranquillo

Enofanusa (SR) Siracusa Moscato 2015 Don Nuzzo - Bianco tranquillo

Gancia & C. Spa (AT) Asti Docg 2011 Metodo Classico Cuvée 24 mesi - Bianco frizzante

Il Poggio di Carmine Fusco (BN) Sannio Fiano 2015 - Bianco tranquillo

Martini K. & Sohn (BZ) Alto Adige Kerner 2015 Palladium - Bianco tranquillo

Martini K. & Sohn (BZ) Alto Adige Traminer aromatico 2015 Palladium - Bianco tranquillo

Ottaviano Lambruschi & C. (SP) Colli di Luni Vermentino 2015 Costa Marina -Bianco tranquillo

Pacos Vini Soc. Agr. di Scollo Carlo & C. (SR) Passito di Noto 2014 Al Hamen - Bianco tranquillo

Reghini Celestino - Rive del Bacio (TV) Valdobbiadene - Prosecco superiore di Cartizze Docg 2015 - Bianco tranquillo

Savigliano F.lli Dario e Giuseppe di Marino e Stefano (CN) Barolo Docg 2012 -Rosso tranquillo

Sordo Giovanni di Sordo Giorgio (CN) Barolo Docg 2012 Monvigliero - Rosso tranquillo

Tenuta Il Falchetto dei F.lli FORNO (CN) Barbera d’Asti superiore Docg 2013 Bricco Paradiso - Rosso tranquillo

Vigneti Zanatta (TV) Vermentino di Gallura Docg 2015 Renadoro - Bianco tranquillo

Vio Giobatta - Biovio (SV) Riviera Ligure di Ponente Vermentino 2015 - Bianco tranquillo

Prende il via Douja d’Or 2016. Da oggi, sino al 18 settembre, l’evento mette Asti al centro della scena nazionale, confermandone un ruolo di punta nella grande tradizione enogastronomica italiana.

Dati CLIA Crociere Mercato EuropeoDi grande rilievo il numero di questa edizione: 50! Mezzo secolo di vita per una manifestazione che anima la città per un’intera settimana di fine estate, con il Festival delle Sagre, con il Salone di vini selezionati e con lo storico Palio, autentica punta di diamante non soltanto del territorio astigiano ma dell’intera regione piemontese. 

Oltre quaranta gli appuntamenti della 50esima Douja d’Or e 354 i vini in vetrina. Ma i grandi numeri non si fermano qui… “Sono cinque i pilastri che ispirano l'edizione 2016 dei tre eventi - ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio di Asti, Erminio Renato Goria, illustrando le novità -: lo sviluppo del turismo; la valorizzazione del patrimonio culturale; l’innalzamento della percezione della qualità dei prodotti locali; il rafforzamento del territorio come Patrimonio dell’Umanità; e la promozione internazionale delle nostre ricchezze”.

Novità nella novità, per quanto riguarda il Salone la scelta dei luoghi non è stata un mero ritorno al centro città. Proprio quest’anno, infatti, due dei più rappresentativi edifici storici di Asti, ovvero Palazzo Ottolenghi e Palazzo Alfieri, sono tornati fruibili dopo il restauro. “L'allestimento negli storici palazzi comunali ha richiesto un grande lavoro - ha ricordato il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo -. La nostra comunità e i tanti turisti in arrivo avranno l’opportunità di fruire della Douja d’Or in uno scenario che valorizza le atmosfere della città e che sostiene l’economia”. 

Dal 9 al 18 settembre, a Palazzo Ottolenghi, saranno in mostra i vini della migliore produzione enologica nazionale, esposti per essere degustati e acquistati. Il palazzo sarà, però, anche sede di numerosi incontri e serate. 

Palazzo Alfieri è stato, invece, scelto per ospitare ‘Piatti e dolci d’autore’, iniziativa realizzata in collaborazione con l’Associazione Albergatori e Ristoratori Astigiani. Nel giardino sono stati realizzati un’area degustazione vini e un ristorante dove, giornalmente, si alterneranno chef d’eccellenza e maestri pasticcieri selezionati da Confartigianato; insieme creeranno menù stellati a prezzi accessibili.

Si parte intanto stasera, alle 19, con l’inaugurazione ufficiale del Salone Nazionale dei vini Douja d’Or a Palazzo Ottolenghi. Domani mattina, sabato 10 settembre, è in programma la premiazione del Concorso Douja d’Or al Teatro Alfieri, mentre alle 18 verrà aperto il Festival delle Sagre Astigiane. 

Nell’arco della settimana sono, inoltre, previsti interventi di ospiti illustri, in primis il console generale degli Stati Uniti a Milano, l’ambasciatore Philip T. Reeker, che premierà le aziende vinicole Villa Banfi e Krause, nell’ambito degli scambi Italia-Usa. 

Sarà ad Asti anche Stefano Zecchi, già professore di Estetica all’Università di Milano, per l’incontro ‘Etichetta, estetica, bellezza’ , il 14 settembre al polo universitario Astiss.

Di informazione e comunicazione si parlerà venerdì 16 nel seminario ‘Giornalismo e internettismo - in vita veritas, in rumor bufala’, che indagherà l’influenza dell'informazione nella valutazione dei vini.

Non mancherà, infine, un contributo alle popolazioni coinvolte nel terribile sisma dell’Italia Centrale.

 

Dall’intervista di Matteo Matruzzi pubblicata su www.ilfoglio.it del 4 agosto u.s. rileviamo due passaggi importanti per la nostra attività di comunicatori europei che riproponiamo per  un lavoro ed un confronto nei  prossimi mesi. (Efrem Bovo)

Dati CLIA Crociere Mercato Europeo“Sono convinto – dice Scola – che è importante riprendere, anche descrittivamente, tutte – è in questo senso è necessario non escludere nessuna – le radici dell’Europa. Però, poi, partendo dalle esigenze concrete del presente bisogna guardare al futuro. E’ chiaro che il cristianesimo è stata la radice portante dell’Europa. Ma vi sono anche le radici anteriori: Roma ha assunto la Grecia, Gerusalemme. Ci sono le varie realtà germaniche, galliche e pre-celtiche. E, a posteriori, quelle della modernità e dell’illuminismo, senza escludere la cosiddetta matrice socialista. Questo è certo e rimane. Oggi il cristianesimo si gioca dentro una realtà interculturale e interreligiosa, e quindi deve essere un co-agonista, che in Europa può anche essere il protagonista del lavoro che tutte le religioni e tutte le mondovisioni sono chiamate a fare”.

“Nella mia venticinquennale esperienza di vescovo noto che il nostro popolo mantiene un sensus fidei che definirei quasi naturale. Quando vado in visita pastorale, sono solito tenere un’assemblea pubblica dove la gente fa sempre domande sostanziali: affetti, amore, giovani, lavoro, giustizia, morte, aldilà… Manca ciò che con grande genio profetico aveva intuito Paolo VI (allora solo mons. Montini) già nel 1934, quando disse che la ‘cultura italiana ha già messo da parte Gesù Cristo’, facendo vedere ciò che sarebbe successo, cioè che questa posizione presto o tardi – soprattutto attraverso i mass media – avrebbe intaccato il popolo.
E’ necessario un ritorno alla semplicità. C‘è un bellissimo libro di Balthasar, La semplicità del cristiano, che dovremmo riscoprire. Il nostro tempo ha bisogno di santi semplici, perché siamo troppo complicati, e lo dico pensando a me”.

Il fascino intramontabile della crociera continua a far crescere l’economia europea. Con un fatturato che sfiora i 41 miliardi di euro, l’industria dei viaggi in nave si conferma tra i capisaldi dello sviluppo, alimentando un’intera filiera e un vasto indotto.

Dati CLIA Crociere Mercato EuropeoÈ quanto emerge dal report annuale pubblicato dalla Clia-Cruise Lines International Association. Secondo i dati diffusi dalla più autorevole fonte statistica del comparto, infatti, la produzione economica del settore crociere in Europa ha raggiunto, nel 2015, i 40,95 miliardi di euro, in incremento del 2 per cento rispetto all'anno precedente. Le spese dirette generate hanno toccato i 16,89 miliardi, mentre i nuovi posti di lavoro sono stati circa 10mila, portando a 360.571 la cifra totale degli addetti. Tra le principali cifre registrate da Clia Europe, quelle relative alla cantieristica, che ha la sua punta di diamante nell’italiana Fincantieri.

Incessante e ancora in aumento la costruzione di navi innovative e gigantesche. Sono quasi 50 le unità da crociera attualmente nel portafoglio ordini dei cantieri navali europei sino al 2019, per un valore complessivo di circa 27 miliardi di euro. Nel 2015, stando alle rilevazioni Clia, le società hanno speso 4,6 miliardi nei cantieri d’Europa, facendo lievitare i ricavi di questi ultimi dell’1,2 per cento rispetto al 2014. “Il settore continua a dare un contributo significativo alla ripresa economica dell’Europa - ha dichiarato Pierfrancesco Vago, presidente di Clia Europe e executive chairman di Msc Crociere -. L'impatto è chiaro. Più europei stanno scegliendo una vacanza in crociera, e più crocieristi nel mondo stanno scegliendo l'Europa come destinazione. Questo si traduce in grandi benefici economici per l’intero continente, comprese le zone costiere che sono state colpite duramente dalla crisi economica”.

È un appeal che ha radici lontane, quello della crociera, ma che si è trasformato e evoluto rapidamente negli ultimi decenni sino a diventare la tipologia turistica più avanzata in assoluto, sotto ogni punto di vista: dal prodotto nave, sempre più diversificato nell’offerta entertainment e destinazioni, sempre più sofisticato tecnologicamente, alle opportunità tariffarie, soprattutto per il target famiglie. 

L’Europa, sempre secondo Clia, rappresenta il secondo mercato al mondo, con 6,6 milioni di passeggeri andati in vacanza in crociera nel 2015, pari al 3 per cento in più sul 2014.

Gli inglesi hanno scelto. Con referendum nel quale ha prevalso lo yes per l’uscita dall’Unione Europea, circa un milione di voti in più campeggia le notizie, i commenti di una giornata comunque storica per l’Europa.

Dopo tanti anni di richieste di adesione (28 Paesi con altri due-tre in rampa di lancio per l’ingresso), l’insoddisfazione per il funzionamento della “macchina europea” avvolta da una burocrazia imperante  e da tante disfunzioni congenite, hanno portato a questa decisione del popolo inglese che non solo fa riflettere ma mette in discussione certezze che parevano inossidabili.

Cosa accadrà ora  è difficile prospettarlo le strade da percorrere sono diverse per evitare che il sogno europeo diventi un incubo per l’economia e la politica comunitaria. Di ogni esperienza si deve assorbire il meglio.

E’ vero, dopo il risultato storico e certamente atteso (chi sperava nella vittoria del No probabilmente mentiva a se stesso), si sono subito levate le richieste di altri Paesi per indire un referendum simile (l’Olanda ha espresso questa volontà). Un fatto simile potrebbe portare in un’analisi approfondita il nucleo forte dei Paesi Europei che sbocchi in una gestione di politica economica più collegiale evitando distinzioni fra Paesi di serie A o B per il bene del vecchio continente. Stop alla politica germanocentrica ma equa distribuzione di potere ma pure di solidarietà. Perché è evidente il Paese che stato l’unico ad essere solidale giocoforza è stata l’Italia lasciata nel proprio brodo ella gestione dei flussi migratori. La Brexit sollecita un diverso ruolo delle componenti continentali se si crede ancora in un futuro di Unione Europea.

Il referendum inglese  metterà la Gran Bretagna fuori dalla Ue. Si tratta di un avvenimento che non è esagerato definire storico e all’origine di una svolta politica ed economica per tutto il Vecchio Continente e non solo”.

Quali le conseguenze?  “In questi giorni si moltiplicheranno i commenti a caldo e già si sentono affiorare i primi toni apocalittici come se la storia stesse finendo. Invece, è possibile che per l’Unione Europea la storia si stia finalmente rimettendo in moto e vengano periodi ricchi di stimoli e di approfondimenti. Insomma Brexit ha vinto, ma l’Europa non ha perso".

Il ruolo della nostra Associazione, diventa ancora più importante in questo momento storico. L’obbiettivo dichiarato sarà ancora di più raccontare e valorizzare i land europei per farli conoscere e mettere in mostra le eccellenze dei territori che identificano e qualificano la storia millenaria del Vecchio Continente. Un impegno forte ma nel quale crediamo perché solo con popoli diversi per tradizioni e ma convinti che insieme si può crescere nel mondo globale è la sfida per tutti sul nostro futuro di cittadini europei.

Ryanair e easyJet vogliono restare nel Cielo Unico (by: Silvana Piana)

Le low cost britanniche non vogliono cambiare rotta. Hanno insegnato a viaggiare agli europei, e gli europei hanno gonfiato i loro bilanci. Un reciproco interesse, sì, ma che ha fatto crescere il Vecchio Continente, che lo ha sbrigliato e che ha anche costretto i grandi vettori tradizionali ad abbassare le tariffe. Le conquiste di mercato del trasporto aereo ‘no frills’ sono infinite, e il tutto grazie all’opportunità di poter operare nel Cielo Unico.
Ora, per i giganti del low cost basati in Gran Bretagna potrebbe iniziare un’era del tutto di-versa rispetto all’Ue. All’indomani del referendum che ha decretato il ‘leave’, Ryanair e easyJet, che in Italia vantano un traffico da capogiro, hanno subito preso posizione e cercato di rassicurare il mercato.

Dal canto suo, l’inglese easyJet, che si era già preparata a questa eventualità, è certa che resteranno invariate le proprie strategia di sviluppo e capacità di sostenere la crescita degli utili a lungo termine e dei rendimenti per gli azionisti. “Rimaniamo fiduciosi nella forza del nostro modello di business - ha, infatti, affermato Carolyn McCall, ceo di easyJet -. Stiamo facendo pressione sul Governo britannico e sull'Unione europea per garantire la continuazione di un mercato dell'aviazione pienamente liberale e deregolamentato nel Regno Unito e in Europa”. Dichiarazioni alle quali fa seguito, però, poco dopo, una decisione drastica: “Come parte della pianificazione di emergenza di easyJet prima del referendum - spiega una nota della compagnia - abbiamo avuto discussioni informali con un certo numero di autorità aeronautiche europee per l'istituzione di un Coa (certificato di operatore aereo) in un Paese dell’Ue, per consentire a easyJet di continuare a volare in tutta Europa come fatto sinora”.

Anche in casa Ryanair, intanto, si pensa all’immediato futuro e a nuove strategie. Il numero uno della compagnia area a basso costo di matrice irlandese, ma di base a Londra, è noto per le sue provocazioni e per la sua originalità. Michael O’Leary, tra i più accesi stakeholder a favore dell’adesione all’Ue, aveva lanciato un chiaro avvertimento, facendo sapere che avrebbe tagliato gli investimenti in Gran Bretagna se si fosse votato per lasciare l’Europa. E per dare forza alla sua convinzione, aveva già preparato una superofferta celebrativa: voli a 9,99 sterline per celebrare la vittoria del ‘remain’… Una promessa senza seguito, per ovvi motivi, ma il ceo di Ryanair non è uomo da arrendersi facilmente. Il suo vettore trasporta oltre 100 milioni di passeggeri l’anno, con le rotte sulla Gran Bretagna che, da sole, rappresentano 40 milioni sul totale viaggiatori. Uno zoccolo duro che serve ad attutire il brutto colpo incassato l’indomani dell’uscita dall’Ue, come il crollo del 23 per cento delle azioni della compagnia. Il futuro non è roseo, eppure il ceo O’Leary conferma che gli obiettivi di crescita complessiva della compagnia aerea sono rimasti invariati. “Ci aspettiamo tre o quattro mesi di notevole incertezza - ha dichiarato ai media britannici -, ma prevedo un impatto limitato sulle prenotazioni a breve termine da e verso la Gran Bretagna”.

Nuovi espositori, nuove destinazioni, nuove opportunità di networking e business. In un’era sempre più digitale, torna in modo preponderante il valore del contatto personale.

A Rimini Fiera, dal 13 al 15 ottobre 2016, la prossima edizione di TTG Incontri, il più grande marketplace b2b del turismo in Italia e tra le più importanti fiere in Europa. Un evento che, quest’anno, sarà all’insegna dell’High Touch.

Cambia lo scenario internazionale, cambiano le aziende, i consumatori e i ruoli, e diventa più forte l’esigenza degli operatori del settore di incontrarsi e stabilire relazioni più reali e concrete con il proprio mercato e con tutti gli attori della filiera. TTG Incontri, cartina tornasole dell’industria del turismo, vuole evidenziare in modo forte questa tendenza, registrando un incremento di nuovi espositori internazionali interessati a incontrare i professionisti del settore, quali enti del turismo, compagnie aeree, catene alberghiere, società IT.

Tra le novità dell’edizione 2016, il debutto dell’India Pavillion, mentre, tra le nuove destinazioni, ci sarà la Georgia. Prima volta, inoltre, sarà presente la tedesca Hahn Air, colosso di distribution service e biglietteria per altri vettori, attivo su 190 mercati, 300 compagnie aeree e 95mila agenzie di viaggi. Cresce Oracle e arrivano in fiera i grandi nomi dell’e-commerce e dell’e-payment. Dopo anni di assenza tornerà a credere nel mercato italiano l’Indonesia, ma si registrerà anche un forte aumento degli spazi per Giappone e Scandinavia.

L’area per la quale è previsto il più elevato incremento in termini di offerta, però, sarà l’Italia, dove sono attesi oltre 1.000 buyer internazionali provenienti da 85 Paesi, per acquistare il nostro prodotto turistico e commercializzarlo in tutto il mondo.

Sul fronte dei contenuti, saranno attive contemporaneamente in fiera 9 arene per attivare relazioni e stimolare il confronto e l’incontro tra gli operatori. Nelle tre arene di TTG Next, spazio riservato a innovazione, tecnologia e startup, gli operatori saranno chiamati a confrontarsi sui temi del web, social e mobile marketing; si parlerà di e-commerce per il turismo e di pagamenti digitali,

Nell’arena TTG Forum si presenteranno scenari e statistiche internazionali. Ci sarà un focus sui nuovi target, si toccheranno i temi della memorabilità della vacanza e l’evoluzione del business travel.

La TTG Travel Agents’ Arena, invece, sarà dedicata alle agenzie di viaggi, con sessioni sulle tendenze del retail. Fra i temi individuati, il punto vendita e le sue funzioni comunicative, l’identikit dei nuovi clienti, l’aggiornamento sui temi della medicina del turismo e il supporto della psicologia nelle strategie di comunicazione e di vendita.

Tra le novità 2016 da segnalare tre iniziative che riguardano la blogosfera e i social media. Si tratta di: ‘My Personal Blogger’, con la possibilità, per gli espositori, di avvalersi di un blogger personale, che avrà il compito di dare massima visibilità alle novità presentate in fiera dalle aziende; ‘Meet Your Specialist’, consulenze individuali per espositori e visitatori sui temi del web, social e mobile marketing; ‘Speed Date’ incontri tra blogger ed espositori per la promozione del prodotto turistico.

 A Rimini Fiera, contestualmente al 53esimo TTG Incontri, si svolgeranno anche il 65esimo SIA Guest - Salone internazionale dell’ospitalità e il 34esimo Sun - Salone internazionale dell’outdoor.

Si è tenuta venerdì 13 maggio, presso l’Arena Piemonte del Salone Internazionale del Libro di Torino, la conferenza “Web – Reputation”, promossa dal CORECOM, Comitato Regionale per le Comunicazioni del Piemonte.

Ph. lastampa.itIl tema della web reputation, come spiegato nel saluto introduttivo dal Presidente del CORECOM Bruno Geraci,  è materia sensibile e delicata in un’era in cui le nuove tecnologie permettono la condivisione in rete a 360 gradi di tutto quanto possa concernere la vita quotidiana di ogni persona di cui lo stesso internet costituisce un database cronologico virtualmente illimitato. Se per web reputation, continua il Presidente, si intendeva un tempo la fama di un marchio o di un prodotto sul web, oggi la problematica si estende a tutte quelle informazioni riguardanti ciascuno di noi che, più o meno corrette, e spesso inesatte, si possono (in)volontariamente trovare in rete. Per questa ragione, ha concluso il Presidente Geraci, è necessario che tutti, ma soprattutto i giovani e i giovanissimi, prestino molta attenzione ai contenuti pubblicati sui social network e sul web in generale come foto, frasi e fino ad arrivare a dati personali e sensibili.

Ha fatto seguito al Presidente CORECOM l’intervento della Dottoressa Paola Capozzi, Dirigente Polizia Postale e Comunicazioni Piemonte – Valle d’Aosta, affiancata dal collega Sostituto Commissario Sandro De Vecchi, coordinatore dell’Area Crimini Informatici, sul tema della web reputation, chimera o necessità.

La Polizia Postale, ha esordito la Dottoressa Capozzi, lavora quotidianamente tanto sulla prevenzione, quanto sulla soluzione delle problematiche più delicate e sensibili, spesso collegate ai giovanissimi (il tema della pedo-pornografia, ad esempio) fino ad arrivare alla tutela delle realtà private sensibili ai fini della sicurezza nazionale. Il mondo dei social, ricordano i due agenti della Polizia Postale, è per definizione veloce, immediato e “sociale”, worldwide, con un evidente gap tra condivisione e controllo sul condiviso, causato in parte dalla significativa differenza tra attore e spettatore nella rete (interessante la definizione di smartphone come egofono dell’individuo).

Per questo, concludono, si deve prestare attenzione: perché la rete non dimentica, “neppure quando postiamo per giocare o per scherzare con un amico”.

In un mondo sempre più complesso la politica ha bisogno di dialogare con la scienza e la cultura così Villa Vigoni diventa il luogo ideale, il “buen retiro” per diplomatici, studiosi, artisti, giornalisti e politici che desiderino confrontarsi e prepararsi.

Siamo a Menaggio, su un piccolo promontorio dove il Lago di Como svela i suoi due rami e si allarga con maestosità. Don Ignazio Vigoni Medici di Marignano volle lasciare in eredità alla Repubblica Federale di Germania la sua proprietà sul lago che comprendeva terreni, molti edifici rurali e, soprattutto, due ville signorili: villa Mylius Vigoni e villa Garovaglio Ricci.


Voleva un centro che sostenesse le relazioni culturali e politiche fra Italia e Germania ricordando nel contempo l’amicizia del suo avo, Enrico Mylius, con Johann Wolfgang Goethe e Alessandro Manzoni e così è avvenuto.

I due Paesi hanno finanziato e continuano a inserire nei bilanci di Stato il sostegno a quest’opera. Pensate che all’inizio  contribuirono persino alcuni volenterosi Lander tedeschi segno di una misura oltre il confine, oltre i campanili diremmo noi, per un luogo del “pensare insieme”, oggi centro per l’Eccellenza Europea dove si sono incontrate le Ministre Johanna Wanka e Stefania Giannini anche per la firma di un accordo riguardante la “formazione duale”.
“ La luce dell’istruzione può migliorare le condizioni dell’Italia” ha detto Giannini
“ Per la formazione e l’occupazione la Germania ha fatto molti passi avanti. Quello che prendo qui oggi è un impegno culturale per far si che la cooperazione interuniversitaria continui e cresca”. 

La Germania assegna numerose borse di studio per frequentare l'università in Germania. Per giovani stranieri esistono speciali visti per vacanze-lavoro e per determinate professioni vigono disposizioni speciali. Molteplici quindi i formati in cui questo dialogo si può articolare e fra questi il Forum Vigoni, l’incontro tra giornalisti italiani e tedeschi, la Vigoni Lecture. Lo stile Vigoni può essere esportato e oggi compie i sui primi 30 anni di un’esperienza avviata con la firma di due Ministri degli Esteri, Genscher e Andreotti, e che prosegue in una atmosfera romantica del luogo dove risuona la lingua tedesca con alcuni membri della Berliner Philarmoniker o musicisti del conservatorio di Como.

The absolute rigor as the golden rule of proper journalistic information. It is only by checking numbers, statistics, political statements and characters, that the report becomes credible and the journalist becomes reliable. It is closed on this recommendation the Annual Congress of the FEJS, the Forum for European Journalism Students, which was held in Turin, at Campus Einaudi, which involved hundreds of young European journalists and with the sponsorship of the Master in Journalism 'Giorgio Bocca', of the University of Turin and the contribution of the Compagnia di San Paolo.

"When a politician speaks - said Nadia Vissers, international coordinator of the journalism lecturer of the department of management and communication of Artesis Plantijn Hogeschool in Antwerp - is essential to check with the utmost care and attention, what you will have to bring in the article". Therefore, it has got to be recalled the site factcheckeu.org, an online European anthology of true and false statements emerged from press conferences or speeches.

Then, discovering the veracity of figures and percentages becomes the goal of actual journalism, thanks to the aid of authoritative sources. And this is the point that Vissers has marked, recalling an important project conducted in Finland: faktabaari.fi/in-english, the 'factcheck' service, which aims to bring precision to the public electoral debate. Faktabaari is a neutral journalistic project that uses the Internet and social media for the collection and distribution of information on the events, run on a voluntary basis by a staff of professional journalists and European experts.

Si è tenuta stamattina, 11 aprile, nella splendida cornice di Palazzo Ceriana Mayneri a Torino, sede del Circolo della Stampa, la conferenza di presentazione dell’Annual Congress del Forum for European Journalism Students (FEJS).

L’FEJS, associazione europea nata nel 1986 da un’intuizione di un gruppo di giovani giornalisti danesi e belgi, ha scelto Torino come città ospite del proprio evento che avrà come tema l’innovazione nel campo del giornalismo e della comunicazione.

Sono intervenuti Alessandra Comazzi, Presidente dell’Associazione StampaSubalpina, che ha sottolineato l’importanza della riscoperta di un “buon giornalismo”, che non può che nascere da una sinergia, un networking tra i professionisti dell’informazione.

Le ha fatto seguito Giorgio Levi, consigliere dell’Ordine dei Giornalisti e del Centro Studi sul Giornalismo Pestelli, il quale ha ribadito l’importanza dei giovani professionisti e della loro formazione in un momento storico di così grandi e rapidi cambiamenti.

Hanno poi presentato il Congress 2016 Marco Bobbio, presidente dell’Associazione Allievi del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”, che ha ripreso il concetto di crescente importanza di un network di competenze tra giornalisti e “startupper” al fine di creare una comunicazione efficace ed auto - imprenditorialità.

Dopo di lui, Giulia Mameli e Barbara D’Amico, Allieve AMGB e membri dell’organizzazione dell’FEJS Turin 2016, hanno concluso la conferenza stampa descrivendo come il Forum abbia voluto che fosse proprio Torino, seconda città europea dell’innovazione dopo Amsterdam, ad ospitare il Congress annuale che sarà suddiviso in lectures in inglese (con importanti ospiti, tra cui Juan Carlos De Martin dell’Università di Harvard, ed Elisabetta Tola, Google NewsLab) ed un Mentor Game finale, situato nell’appropriata cornice dell’Environment Park.

Il Forum vedrà la partecipazione di 100 giovani giornalisti europei ed al pubblico che, liberamente, potrà assistere alle lezioni che si terranno dal 15 al 19 aprile presso il Campus Luigi Einaudi, a Torino. Per ulteriori informazioni, consultate la sezione eventi del nostro sito oppure i link dedicati su Facebook (FEJS Turin 2016) ed eventbrite.it (fejs turin 2016).

Seimila assistenti di volo e addetti aeroportuali e 600 manager. Sono i numeri dei corsi di formazione Alitalia dedicati all’eccellenza del servizio e alla leadership, lanciati dalla compagnia con l’obiettivo di tornare alla redditività entro il 2017. Miglioramenti nell'esperienza di viaggio dei clienti e forte cambiamento culturale e operativo a tutti i livelli, a terra e in volo, sono i cardini del programma targato Az.

A bordo, Alitalia ha installato poltrone in pelle Poltrona Frau in classe business e nuovi allestimenti interni in tutte le classi di servizio; inoltre, connettività a bordo dei voli lungo raggio e una nuova offerta gastronomica che include il Dine Anytime, servizio che consente di scegliere che cosa e quando mangiare.

“La trasformazione che abbiamo posto in atto prevede una completa rivisitazione del business, e al centro di questo cambiamento ci sono i nostri dipendenti - ha affermato Aubrey Tiedt, chief customer officer Alitalia -. Stiamo mettendo a disposizione di equipaggi e personale di terra gli strumenti di cui hanno bisogno per eccellere nel servizio, e la reazione che riceviamo dai nostri ospiti è positiva”.

Prosegue, intanto, il piano di investimenti per migliorare i servizi a terra. Entro l’anno saranno aperte altre lounge in Italia e nel mondo, mentre saranno implementati il servizio Chauffeur con auto di lusso per i passeggeri di business class che volano a New York e Abu Dhabi e il Transit Team che a Roma Fiumicino assiste e accompagna i passeggeri nei transiti veloci.

A breve il vettore presenterà anche le nuove uniformi per il personale di volo.

L’unità europea non si può concretizzare con il mercato dei pomodori o con l’equilibrio dell’import-export dei vini. Pur essendo questioni comunque importanti, le nazioni ed i popoli europei devono andare alle radici della loro civiltà per trovare solidità e vitalità. Per ricomporre in modo nuovo ed utile il vecchio continente non si può prescindere dalla comuni radici cristiane.

Il periodo che va dal IV al XIV secolo fu decisivo per la formazione dell’Europa e del suo ethos. Le più profonde ed intime convinzioni ed emozioni, quelle appunto che costituiscono l’ethos si esprimo nella cultura e nella religione.

Nell’Europa delle guerre e della caduta dell’Impero Romano i punti di riferimento per gli uomini terrorizzati dalle invasioni barbariche erano i monasteri, veri centri culturali.

L’unità europea si è spaccata la dove sono prevalsi i criteri politici rispetto alla realtà spirituale e culturale, esattamente il contrario di quello che vogliono farci credere oggi. Lungo i secoli lo scambio delle diversità ha fatto capire il valore della cultura locale e gli itinerari dei grandi santi lo hanno testimoniato.

Chiudiamo con una forte affermazione di San Giovanni Paolo II, che Papa nel 1984 disse:

“L’unità dei cristiani è profondamente connessa all’unificazione del continente. Questa è la nostra vocazione ed il nostro compito storico presente.”

Promuoviamo ambiti culturali on line ed off line per creare una mentalità di solidarietà europea.

Bruxelles ha di sicuro un gran potenziale giornalistico. E' un centro decisionale sempre più importante, dove vengono prese decisioni che riguardano - spesso in maniera vincolante - tutti i cittadini della UE. Regolamenti e direttive europee sono importanti per tutti. Purtroppo, sono procedimenti lunghi e spesso molto tecnici, che non si adattano alla semplificazione e ai ritmi veloci richiesti dai media.

Il lettore medio poi non ha la più pallida idea di cosa sia davvero la Commissione. E così mentre questa vuole comunicarsi più efficacemente, il giornalista furbo che approda a Bruxelles deve assolutamente farsi una formazione sulle istituzioni.

Ecco una piccola rassegna stampa per entrare subito negli Affari europei:
EurActiv
European Voice
EUobserver
New Europe

Per tutte le informazioni di base del mestiere, consigliati:
EU4Journalists
European Journalism Centre
Midday Briefing
Brussels blog 
Jon Worth
Polscieu
Tagsmanian Devil
EU Blogging portal

Con oltre 50 musei e più di 100 edifici che ospitano periodicamente esposizioni e mostre, Vienna è la meta ideale per tutti gli amanti della cultura e dell’arte. Dal Museo di Storia d’arte, all’Albertina, dai tesori dell’impero degli Asburgo al museo della musica, ecco i primi musei dove andare:

1.) Museo di Sisi / Appartamenti imperiali / Museo dell’Argenteria

All’interno del palazzo imperiale dell’Hofburg potete visitare gli appartamenti imperiali, dove potete farvi un’idea di come l’imperatore conduceva la sua vita quotidiana e gli affari di governo.

Nel Museo di Sisi potrete scoprire la vera storia della Principessa più amata in Austria, e osservare i tanti oggetti appartenuti all’imperatrice. Infine potete visitare il Museo dell’Argenteria, per ammirare il fasto della tavola imperiale.

I musei sono aperti tutti i giorni dalle 09:00 alle 17:30, l’ingresso costa € 11,50 (Con un solo biglietto potete visitare tutti i museui del palazzo imperiale.) Maggiori informazioni http://www.hofburg-wien.at

2.) Museo di Storia dell’Arte (Kunsthistorisches Museum)

Il Museo di Storia dell’Arte custodisce sin dal 1891 le immense collezioni del grande impero degli Asburgo. Qui si possono ammirare tesori di inestimabile valore, tra cui la “Madonna del Prato” di Raffaello, l'”Arte del Dipingere” di Vermeer, i quadri delle Infanti di Velazquez e vari capolavori di Rubens, di Rembrandt, di Dürer, del Tiziano e del Tintoretto.
Da non perdere inoltre l’ampia collezione di opere egizie e romane.
Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00, il giovedì fino alle 21:00. L’ingresso costa € 14,- , gratuito fino a 19 anni. Maggiori informazioni www.khm.at

3.) Naturhistorisches Museum (Museo di Scienze Naturali)

Collocato di fronte al Museo di Storia dell’Arte, il Museo di Scienze Naturali permette di toccare con mano la storia del nostro pianeta e l’incredibile varietà della natura.Animali, insetti, pietre preziose e minerali sono raccolti in questo affascinante museo.
Da non perdere la sala dei dinosauri, con un allosauro a grandezza naturale che si muove ed emette versi spaventosi, e la sala dei meteoriti, dove si può ammirare la più grande e antica collezione di meteoriti al mondo.

Anche questo museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00, il giovedì fino alle 21:00. Il biglietto d’ingresso costa € 10,- gratuito fino a 19 anni. Maggiori informazioni www.nhm-wien.ac.at

4.) Leopold Museum

Il Leopold Museum è una tappa imperdibile per tutti gli ammiratori dello stile Liberty viennese, della Wiener Werkstätte e dell’Espressionismo di inizio ‘900.

All’interno del museo è infatti ospitata la più grande collezione al mondo del pittore Egon Schiele, oltre a moltissimi capolavori di Gustav Klimt e Oskar Kokoschka.

Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00, il giovedì fino alle 21:00. Ingresso € 12,- http://www.leopoldmuseum.org/

5.) Albertina

Il museo dell’Albertina è uno dei più imporanti di Vienna: oltre alla famosa collezione permanente – fondata nel 1776 dal duca Alberto di Sassonia Teschen – comprendente più di un milione di stampe e 60.000 disegni, vengono infatti qui esposte le più importanti mostre temporanee del mondo.

Vi consiglio quindi di informarvi della mostra presente durante la vostra visita, non ve ne pentirete.
L’Albertina è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00, il mercoledì fino alle 21:00. L’ingresso costa € 11,90 , gratis fino a 19 anni. Maggiori informazioni http://www.albertina.at/

L’Europa come opportunità anche per sostenere le numerose attività promosse dalle pro loco del territorio: se n’è discusso a Cavallermaggiore, presso la sede di Telecupole, in un incontro che ho organizzato in collaborazione con l’Unpli di Cuneo, che ha visto la partecipazione di oltre 150 pro loco della Granda. Presente anche il consigliere regionale Franco Graglia.

Tra le opportunità di finanziamento europeo analizzate, le risorse messe a disposizione dal nuovo Piano di sviluppo rurale 2014-2020 per manifestazioni sui prodotti agroalimentari d’eccellenza, ma anche le misure previste dai GAL e il bando per gli interventi di riqualificazione turistica di aree vaste, che prevede 12 milioni di euro per il Piemonte.

Focus anche sulla possibilità di progetti con altri Pesi Ue “gemelli” nell’ambito del programma  “Europe for citizens” (che prevede quattro finestre all’anno e contributi fino a 25 mila euro stanziati con fondi diretti), oltre alle risorse per il turismo transfrontaliero, in particolare sul progetto Alcotra con la Francia per il turismo rurale e montano.

Già ai tempi in cui ero assessore regionale al turismo, i fondi europei sono stati una occasione per finanziare interventi di sicurezza per le attività delle pro loco. Le risorse pubbliche in questo periodo sono poche, ma in Europa le opportunità ci sono. Bisogna coglierle, però, lavorando in squadra, perché è più facile avere accesso a fondi importanti se, invece di puntare su singoli progetti, si allarga la progettualità ad aree omogenee.

Bruxelles, 22 febbraio 2016
La Commissione, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI), spiega come usare insieme al meglio i fondi.

La priorità assoluta della Commissione Juncker è rilanciare la crescita in Europa e incrementare il numero di posti di lavoro senza creare nuovo debito. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), fulcro del piano di investimenti per l'Europa, e i Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) svolgono insieme un ruolo cruciale per la creazione di posti di lavoro e la crescita.

Obiettivo dell'opuscolo pubblicato oggi è aiutare le autorità locali e i promotori dei progetti a sfruttare appieno le opportunità derivanti dall'uso complementare del FEIS e dei fondi SIE. I due strumenti, pur nella loro diversità, sono complementari tra loro in termini di ratio, concezione e quadro legislativo e si rafforzano a vicenda.

Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per il portafoglio "Occupazione, crescita, investimenti e competitività", ha dichiarato: "Il FEIS è stato creato in modo da garantirne la massima flessibilità e i promotori dei progetti hanno enormi opportunità per richiedere finanziamenti del FEIS e dei fondi SIE. Gli orientamenti che pubblichiamo oggi si rivolgono alle imprese che sono alla ricerca di finanziamenti per progetti e forniscono consulenza su come usare al meglio entrambi gli strumenti."

La Commissaria per la Politica regionale Corina Crețu ha dichiarato: "Il conseguimento degli obiettivi del piano di investimenti per l'Europa rappresenta uno sforzo congiunto per il quale è necessario mobilitare tutte le risorse e tutti i protagonisti. Per questo farò in modo che il potenziale di crescita dei fondi SIE venga sfruttato appieno attraverso investimenti strategici, orientati ai risultati, che riceveranno una spinta da un uso maggiore degli strumenti finanziari."

Ambroise Fayolle, Vicepresidente della Banca europea per gli Investimenti, ha dichiarato: "L'abbinamento tra Fondi strutturali e di investimento europei e FEIS consentirà alla BEI di finanziare la crescita sostenibile in tutti i paesi e le regioni d'Europa. Grazie a un uso complementare delle sovvenzioni UE e dei finanziamenti della BEI, la Banca può raggiungere nuovi beneficiari, in particolare occupandosi di progetti più piccoli raggruppati in piattaforme di investimento."
L'opuscolo fornisce una panoramica di come possa concretizzarsi la complementarità tra il FEIS e i fondi SIE a livello di progetto o tramite uno strumento finanziario come una piattaforma di investimento.