Si è tenuta venerdì 13 maggio, presso l’Arena Piemonte del Salone Internazionale del Libro di Torino, la conferenza “Web – Reputation”, promossa dal CORECOM, Comitato Regionale per le Comunicazioni del Piemonte.

Ph. lastampa.itIl tema della web reputation, come spiegato nel saluto introduttivo dal Presidente del CORECOM Bruno Geraci,  è materia sensibile e delicata in un’era in cui le nuove tecnologie permettono la condivisione in rete a 360 gradi di tutto quanto possa concernere la vita quotidiana di ogni persona di cui lo stesso internet costituisce un database cronologico virtualmente illimitato. Se per web reputation, continua il Presidente, si intendeva un tempo la fama di un marchio o di un prodotto sul web, oggi la problematica si estende a tutte quelle informazioni riguardanti ciascuno di noi che, più o meno corrette, e spesso inesatte, si possono (in)volontariamente trovare in rete. Per questa ragione, ha concluso il Presidente Geraci, è necessario che tutti, ma soprattutto i giovani e i giovanissimi, prestino molta attenzione ai contenuti pubblicati sui social network e sul web in generale come foto, frasi e fino ad arrivare a dati personali e sensibili.

Ha fatto seguito al Presidente CORECOM l’intervento della Dottoressa Paola Capozzi, Dirigente Polizia Postale e Comunicazioni Piemonte – Valle d’Aosta, affiancata dal collega Sostituto Commissario Sandro De Vecchi, coordinatore dell’Area Crimini Informatici, sul tema della web reputation, chimera o necessità.

La Polizia Postale, ha esordito la Dottoressa Capozzi, lavora quotidianamente tanto sulla prevenzione, quanto sulla soluzione delle problematiche più delicate e sensibili, spesso collegate ai giovanissimi (il tema della pedo-pornografia, ad esempio) fino ad arrivare alla tutela delle realtà private sensibili ai fini della sicurezza nazionale. Il mondo dei social, ricordano i due agenti della Polizia Postale, è per definizione veloce, immediato e “sociale”, worldwide, con un evidente gap tra condivisione e controllo sul condiviso, causato in parte dalla significativa differenza tra attore e spettatore nella rete (interessante la definizione di smartphone come egofono dell’individuo).

Per questo, concludono, si deve prestare attenzione: perché la rete non dimentica, “neppure quando postiamo per giocare o per scherzare con un amico”.