Un 2017 positivo professionalmente riferendomi al giornale online che dirigo, ormai radicato sul territorio. Nel bilancio dell'anno appena trascorso c'è stato comunque un evento che ha trasformato profondamente il modo di pensare e la vita del vostro direttore.

I valori del vivere sono stati rivisti, quasi rivoluzionati e spiegherò perchè.

Ho sempre goduto di una fantastica salute e di questo ringrazio Dio ed il “mio” Santo Protettore (non ne svelo l'identità). Improvvisamente ai primi di settembre si rivelano sintomi seri.

Dopo una visita di controllo vengo invitato a presentarmi in ospedale in quanto viene scoperta un'aritmia e la cura sarebbe stata l’ablazione che avrebbe eliminato il circuito alla sua fonte.

Così, eccomi ricoverato nel reparto Cardiologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti.

Inizio il viaggio “obbligato” alla scoperta di questo reparto che rappresenta un'eccellenza sanitaria astigiana poco conosciuta (ah! la riservatezza piemontese...). Comprendo come e perchè i voti della cardiologia siano elevati: personale preparato; rapporti umani ottimi e disponibilità estrema.

Impatto con il responsabile Marco Scaglione, 53 anni, astigiano Doc, realista nel descrivere la diagnosi: aritmia per la cura della quale si rende necessaria un’ablazione alla quale si aggiunge un disturbo della conduzione elettrica del mio cuore che richiede l’impianto di Pace Maker. In questo modo verrà eliminato il problema del cuore che batte troppo veloce o troppo lento.

Tutta la vicenda si è sviluppata e risolta nella seconda settimana dello scorso settembre.

Sono un uomo – robot” ho subito pensato perchè uno strumento artificiale mi permette di vivere come nulla fosse, permettendo al mio cervello di continuare a funzionare e a produrre idee, sogni ed apprezzare ancor più le bellezze che ci circondano.

Rilevando poi nell'andare a fondo del "fenomeno cardiologia astigiano", animato dalla curiosità che mi è propria del mestiere, che nel 2017 sono usciti circa 400 nuovi “uomini – robot”.

A conferma che nulla si improvvisa ho indagato su come è nato e si è sviluppato il reparto di cardiologia, eccellenza sanitaria astigiana, che ha varcato ampiamente i confini nazionali.

“L'Anno Zero”, risale al 1991, quando l'equipe del professor Fiorenzo Gaita si trasferisce dall'ospedale Molinette di Torino, nel capoluogo astigiano.

A farne parte un giovane medico astigiano appena specializzato. Nasce immediatamente la metodica dell'ablazione per le aritmie seguendo Francia e Germania sul piano europeo e nel mondo. Asti diventa un centro precursore innovando le metodologie di intervento.

Nel 2001 Gaita si sposta all'ospedale Mauriziano di Torino, mentre Scaglione si trasferisce al San Martino di Genova ad avviare il reparto.

Un anno dopo Scaglione viene nuovamente chiamato ad Asti, ad organizzare l'avvio del reparto di cardiologia del nascente ospedale Cardinal Massaia, in costruzione.

Nel 2005 apre il nosocomio astigiano e sino al 2010, prosegue lo sviluppo di metodologie di intervento per aritmie e inserimenti di Pace Maker, sinchè il professor Gaita torna alle Molinette con un ruolo apicale e passa definitivamente il testimone al “Primario” Scaglione. Il quale con la sua equipe ha proseguito e prosegue nelle innovazioni di intervento.

A tutt’oggi è riferimento nazionale e internazionale per le ablazioni negli adulti.

Inoltre Asti è attualmente referente anche per importanti centri pediatrici quali: Regina Margherita di Torino, Gaslini di Genova e recentemente del Sant'Orsola di Bologna per l'ablazione pediatrica a “Raggi Zero”, unica al mondo, senza appunto emissione di raggi per gli interventi sui bambini.

Asti è divenuto anche centro cardiologico per interventi su pazienti affetti da cardiopatie congenite. Alcune pubblicazioni del dottor Scaglione su scoperte di ulteriori nuovi metodi di intervento, sono state ospitate su alcune riviste scientifiche internazionali.

A conferma del ruolo primario della cardiologia astigiana, nell'aprile del 2016, il dottor Scaglione è stato invitato a tenere una relazione per illustrare gli interventi su bambini con l'ablazione “senza raggi”, a Chicago al Congresso Mondiale “American College of Cardiology”.

Tre - quattro volte all'anno arrivano in visita colleghi nazionali ed internazionalisottolinea con orgoglio Marco Scaglione - Li ospitiamo e permettiamo loro di accedere alla nostra divisione, assistere agli interventi ed apprendere nuove tecniche che noi applichiamo. Nel campo delle aritmie, siamo una realtà affermata a livello nazionale ed internazionale, anche se dobbiamo sempre migliorarci e trovare nuove soluzioni in proposito”.

Anche il Laboratorio di Emodinamica segue l'evoluzione: è attivo 24 ore su 24 e può intervenire nei casi di infarto, gestisce mille casi all’anno di cui, in urgenza, oltre 200 chiamate .

“Abbiamo ormai tutte le conoscenze e le strumentazioni più evolute al mondo per gestire le coronografie al meglio” conclude soddisfatto Scaglione (foto).

Ultima considerazione: mi sono trovato protagonista nella “cattedrale della scienza cardiologica”, qualcuno di lassù, mi ha proprio guidato nella scelta...

Alberto Fumi